4 Voi imbrattate di menzogne, siete tutti medici da nulla. 5 Magari taceste del tutto: sarebbe per voi un atto di sapienza! 6 Ascoltate dunque la mia replica e alle argomentazioni delle mie labbra fate attenzione. 7 Vorreste forse dire il falso in difesa di Dio e in suo favore parlare con inganno? 8 Vorreste prendere le parti di Dio e farvi suoi avvocati? 9 Sarebbe bene per voi se egli vi scrutasse? Credete di ingannarlo, come s’inganna un uomo? 10 Severamente vi redarguirà, se in segreto sarete parziali. 11 La sua maestà non vi incute spavento e il terrore di lui non vi assale? 12 Sentenze di cenere sono i vostri moniti, baluardi di argilla sono i vostri baluardi. 13 Tacete, state lontani da me: parlerò io, qualunque cosa possa accadermi. 14 Prenderò la mia carne con i denti e la mia vita porrò sulle mie palme. 15 Mi uccida pure, io non aspetterò, ma la mia condotta davanti a lui difenderò! 16 Già questo sarebbe la mia salvezza, perché davanti a lui l’empio non può presentarsi. 17 Ascoltate bene le mie parole e il mio discorso entri nei vostri orecchi. 18 Ecco, espongo la mia causa, sono convinto che sarò dichiarato innocente. 19 Chi vuole contendere con me? Perché allora tacerei e morirei. 20 Fammi solo due cose e allora non mi sottrarrò alla tua presenza: 21 allontana da me la tua mano e il tuo terrore più non mi spaventi. 22 Interrogami pure e io risponderò, oppure parlerò io e tu ribatterai. 23 Quante sono le mie colpe e i miei peccati? Fammi conoscere il mio delitto e il mio peccato. 24 Perché mi nascondi la tua faccia e mi consideri come un nemico? 25 Vuoi spaventare una foglia dispersa dal vento e dare la caccia a una paglia secca? 26 Tu scrivi infatti contro di me sentenze amare e su di me fai ricadere i miei errori giovanili; 27 tu poni in ceppi i miei piedi, vai spiando tutti i miei passi e rilevi le orme dei miei piedi. 28 Intanto l’uomo si consuma come legno tarlato o come un vestito corroso da tignola.
Giobbe 13,4-28

COMMENTO
Il significato profondo del nostro testo è l’affermazione che Dio entra in tutta la povertà dell’uomo, l’assume e dona se stesso per trasformarla in evento di salvezza e nella realtà profonda della vita nuova che Dio vuole donare all’umanità. La storia passata ora si manifesta e fiorisce nella persona del Figlio di Dio, che è il grande e segreto protagonista del nostro brano. Superando un primo momento di stupore e quasi di scandalo noi oggi entriamo in contatto con il mistero del Figlio di Dio, che si fa figlio dell’uomo per assumere tutta la drammatica povertà provocata dal peccato dell’uomo. Siamo dunque messi in contatto con il dramma dell’umanità e invitati a cogliere e ad accogliere la sua redenzione per il sacrificio d’amore che Dio compie per lei. E’ dunque in opposizione alla superficiale convinzione dell’uomo che in Cristo Dio si rivela e si dona. Tale è la via della salvezza nella quale l’umanità aggredita e dispersa dal peccato che la domina troverà finalmente il dono della salvezza. Dunque è Gesù, il Figlio di Dio, che entra ed assume la condizione ferita dell’uomo per rinnovarla con il suo sacrificio d’amore. Non si tratta quindi di un “difetto” dell’umanità, ma del suo riscatto e della sua salvezza per opera del sacrifico d’amore del Figlio di Dio.
Speriamo che abbiate la pazienza e il dono divino di questa “rilettura” della vicenda umana, finalmente riscattata e liberata per rivelarsi e per renderci tutti partecipi dell’unica e grande famiglia di Dio.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco