“ANDATE IN TUTTO IL MONDO E PREDICATE IL VANGELO AD OGNI CREATURA…” (Mc 16:15)

Da più di trenta anni la Chiesa di Bologna condivide con la Chiesa sorella di Iringa in Tanzania l’impegno missionario per l’annuncio del Vangelo.
Ciò avviene anche attraverso l’offerta di testi tradotti in lingua swahili utili per la crescita spirituale e culturale di queste popolazioni.
A questa attività si dedicano da anni alcuni membri delle Famiglie della Visitazione residenti a Mapanda. È per sostenere questo lavoro che il 12 aprile 1998 nasce l’Associazione diocesana ‘S. Kizito Martire per le traduzioni in lingua swahili’. V. Pieghevole esplicativo.
– Link al testo del Decreto di erezione statuto dell’associazione (file PDF)

Documenti:

Elenco delle pubblicazioni (link ak file PDF) aggiornato a Ottobre 2011

Libretto: “Andiamo a conoscere la Tanzania” (Link al File PDF)

L’Associazione S. Kizito é nata con lo scopo di sostenere il lavoro di traduzione nella lingua swahili di testi della fede cristiana svolto dai fratelli e dalle sorelle delle Famiglie della Visitazione, che da oltre 20 anni vivono nella diocesi di Iringa in Tanzania.
L’impegno della traduzione riguarda testi biblici, patristici o del magistero ecclesiale, importanti sussidi per il rapporto e la conoscenza delle Scritture ma anche contributo significativo nella crescita spirituale e culturale delle popolazioni che parlano questa lingua. L’associazione finanzia la pubblicazione dei testi e da alcuni anni ha promosso un cammino di conoscenza della realtà umana, sociale e culturale delle popolazioni dell’Africa sub Sahariana, realtà nella quale in particolare i fratelli e le sorelle sono inseriti.
Nel 2005 è nato così il desiderio di un viaggio. Desiderio di conoscenza, desiderio di visita, desiderio di verificare direttamente dai destinatari stessi dei testi da noi pubblicati l’utilità e l’efficacia del nostro lavoro.
Con l’aiuto del “Club Dossetti”, è nata così questa “cronaca” scritta a più mani, ricavata dagli appunti di viaggio di ognuno, a volte forse un po’ ripetitiva, a volte un po’ carente, spesso perfino un po’ poetica, a volte troppo sintetica, frutto comunque del lavoro di tutti, dal più piccolo al più vecchio. E così l’abbiamo voluta lasciare. Vuole anche essere un segno di riconoscenza verso tutti quelli che ci hanno accolto e accompagnati col loro aiuto per realizzare questo viaggio/pellegrinaggio.

Discorso di Gabriele Maria (link al file PDF) all’assemblea dell’associazione (4 novembre 2002).