24 A quegli altri poi di Tiàtira che non seguono questa dottrina e che non hanno conosciuto le profondità di Satana – come le chiamano –, a voi io dico: non vi imporrò un altro peso, 25 ma quello che possedete tenetelo saldo fino a quando verrò. 26 Al vincitore che custodisce sino alla fine le mie opere
darò autorità sopra le nazioni:
27 le governerà con scettro di ferro,
come vasi di argilla si frantumeranno,
28 con la stessa autorità che ho ricevuto dal Padre mio; e a lui darò la stella del mattino. 29 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese”.
Apocalisse 2,24-29

Anche noi, nella modestia della nostra esperienza, sappiamo bene come da una parte il Signore non imponga inutili pesi, ma, se mai, renda sempre più leggero e gioioso il cammino nella fede, anche se non mancano le prove né i limiti dei nostri peccati. Quanto è invece importante non lasciarsi tentare dalle “profondità di Satana”! A quei tempi, ma non ne sono alieni anche ai nostri tempi, queste profondità sono quelle che chiamerei le “alternative spirituali”, cioè tutto quello che non è Parola di Dio e che pretende di affermarsi come “esperienza spirituale”: penso a certe forme di “miracolismo”, ma anche a pretese di attribuire a Dio pensieri e deduzioni che non sono quello che il Vangelo ci offre. Dai vers.24-25 traggo la conclusione che è collocata al termine del Libro dell’Apocalisse, e cioè la raccomandazione di non aggiungere e di non togliere niente dalle parole di questo libro profetico (Ap.22,18-19).
I vers.26-28 annunciano a chi “custodisce sino alla fine le mie opere” (ver.26) la partecipazione al mistero e alla signoria stessa di Gesù. Tale partecipazione è espressa dalla “stella del mattino” che il discepolo fedele riceverà. Non si tratta di un potere mondano, o addirittura legato “a Satana” come si diceva al ver.24, ma del potere sublime di Gesù che è la potenza del suo amore, e della sua Pasqua che ne è la pienezza.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Non solo il Signore non impone altri pesi, ma mette a parte della sua autorità: è un annuncio inaspettato e suggerisce che ci vengono grandi cose dalla comunione con lui. Questa autorità è data non per “spezzare” le nazioni (come dice il testo ebraico del Salmo 2) ma per pascolarle, per nutrirle (secondo il testo greco del Salmo; così sottolinea Perez nel suo commento). Il grande potere che viene dato è rappresentato anche dalla stella del mattino. Questa era simbolo del potere dell’imperatore; ma al termine dell’Apocalisse il Signore Gesù definisce se stesso come “stella radiosa del mattino”: quindi è lui, la sua persona che viene data, la sua splendente e vivificante presenza.