5 Ma i Giudei, ingelositi, presero con sé, dalla piazza, alcuni malviventi, suscitarono un tumulto e misero in subbuglio la città. Si presentarono alla casa di Giasone e cercavano Paolo e Sila per condurli davanti all’assemblea popolare. 6 Non avendoli trovati, trascinarono Giasone e alcuni fratelli dai capi della città, gridando: «Quei tali che mettono il mondo in agitazione sono venuti anche qui 7 e Giasone li ha ospitati. Tutti costoro vanno contro i decreti dell’imperatore, perché affermano che c’è un altro re: Gesù». 8 Così misero in ansia la popolazione e i capi della città che udivano queste cose; 9 dopo avere ottenuto una cauzione da Giasone e dagli altri, li rilasciarono.
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COMMENTO Famiglie della Visitazione:
L’episodio ricordato oggi non sarebbe forse di grande rilievo, ma certamente è di notevole rilievo che nell’accusa portata contro gli apostoli ci sia un elemento “politico”, che ci rimanda ai racconti evangelici della Passione del Signore, soprattutto a quelli di Luca e Giovanni: Gesù è presentato come “un altro re”, contrapposto a Cesare (ver. 7) e i suoi discepoli come persone che “mettono il mondo in agitazione” (ver. 6). Al di là di dell’equivoco, che confonde la regalità di Gesù con quella dei re mondani (in Gv 18,36-37 Gesù lo chiarisce a Pilato), resta il fatto che il vangelo è indubbiamente il principio anche di un pensiero e un’azione che hanno un risvolto sociale e politico, come testimonianza e proposta di una vita di relazioni nuove, che contestano quelle mondane.
Dio vi benedica e voi pregate per noi. Giovanni e Francesco