1 E vidi, quando l’Agnello sciolse il primo dei sette sigilli, e udii il primo dei quattro esseri viventi che diceva come con voce di tuono: «Vieni». 2 E vidi: ecco, un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; gli fu data una corona ed egli uscì vittorioso per vincere ancora.
3 Quando l’Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che diceva: «Vieni». 4 Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra e di far sì che si sgozzassero a vicenda, e gli fu consegnata una grande spada.
5 Quando l’Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che diceva: «Vieni». E vidi: ecco, un cavallo nero. Colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. 6 E udii come una voce in mezzo ai quattro esseri viventi, che diceva: «Una misura di grano per un denaro, e tre misure d’orzo per un denaro! Olio e vino non siano toccati».
7 Quando l’Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni». 8 E vidi: ecco, un cavallo verde. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli inferi lo seguivano. Fu dato loro potere sopra un quarto della terra, per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra.
Inizia oggi l’apertura dei sigilli che deve svelare il mistero e il dramma della storia, come realtà e orizzonte dove deve compiersi l’opera della salvezza di Dio per tutta l’umanità. Diversamente, e anzi all’opposto di altre grandi tradizioni spirituali, la via indicata e donata dal Dio di Israele, che è il Padre di Gesù Cristo, non è una fuga dalla storia, non è un’elevazione fuori dalla realtà negativa in cui l’umanità è immersa, e neppure è una condizione dello spirito umano che consenta di stare in un orizzonte interiore di pace anche nell’imperversare del dramma della storia. L’opera di Dio è salvezza, ed è quindi ingresso di Dio nella storia per la liberazione dell’umanità e per l’instaurazione di un regno nuovo, in contrasto con gli imperi mondani e le loro terribili violenze.
Il toglimento dei primi quattro sigilli, oggetto della Parola che oggi ascoltiamo e celebriamo, è appunto questa rivelazione-manifestazione della storia in tutto il suo realismo e la sua drammaticità: questa è la vicenda e la condizione dalle quali Dio vuole liberare l’umanità. Sono i quattro “esseri viventi”, segno della presenza della Parola e dello Spirito di Dio nella creazione e nella storia, esseri viventi che la tradizione cristiana ha interpretato come i quattro Vangeli, a chiamare, e quindi a denunciare, i quattro grandi simboli del dramma della storia.
Al ver.1, “quando l’Agnello sciolse il primo dei sette sigilli”, il veggente vede un cavallo bianco, chiamato dal primo essere vivente, e il guerriero che lo cavalca e che riceve la corona del vincitore (ver.2): è il segno del potere imperiale che domina tutto il mondo, e che estende sempre più la sua potenza: “per vincere ancora”.
L’apertura del secondo sigillo da parte del secondo essere vivente, nel segno del cavallo rosso fuoco, mostra il segno e la realtà dei conflitti che travagliano al suo interno la storia umana e hanno il potere “di togliere la pace dalla terra e di far sì che si sgozzassero a vicenda” (ver.3).
Il toglimento del terzo sigillo mostra il cavallo simbolo delle grandi e violente ingiustizie che gettano sull’umanità il dramma della povertà e della fame. Quella “bilancia in mano” è il simbolo ironico dell’ingiustizia nella fruizione dei beni. E delle assurde disomogeneità dei beni essenziali: Il grano e l’orzo, cibi essenziali, costano un occhio della testa, mentre vino e olio sono sovrabbondanti!
Quando l’Agnello apre il quarto sigillo, il cavallo che appare è verde, simbolo di morte, ed è la Morte che lo cavalca. La morte è seguita dagli inferi, dall’ade (vers.7-8). Il mistero del male e della morte domina la storia e la creazione. Senza miti e senza illusioni, senza cedimenti alle grandi idolatrie del potere e della ricchezza, tale è la realtà della storia che tiene prigioniera tutta l’umanità.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.