18 novembre 2007 letture
Ml 3, 19-20
Così dice il Signore: «Ecco, sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno venendo li incendierà – dice il Signore degli eserciti – in modo da non lasciar loro né radice né germoglio. Per voi invece, cultori del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia».
2 Ts 3, 7-12
Fratelli, sapete come dovete imitarci: poiché noi non abbiamo vissuto oziosamente fra voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato con fatica e sforzo notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi. Non che non ne avessimo diritto, ma per darvi noi stessi come esempio da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi demmo questa regola: chi non vuol lavorare neppure mangi. Sentiamo infatti che alcuni fra di voi vivono disordinatamente, senza far nulla e in continua agitazione. A questi tali ordiniamo, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, di mangiare il proprio pane lavorando in pace.
Lc 21, 5-19
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, Gesù disse: «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?». Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: “Sono io” e: “Il tempo è prossimo”; non seguiteli. Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine». Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime».
rispetto a queste letture mi vengono in mente alcune parole chiave
tempo – la scrittura e la nostra vita cristiana non è fuori di esso, fuori dal “mondo”, ma è e deve essere per noi inserita nel contesto di tutto ciò che abbiamo attorno. ecco dunque la necessità di non pensarla come qualcosa di astratto, con il rischio di perdere tempo in modo ingiusto o disordinato. un’altra cosa è che il tempo però non va vissuto come se non dovesse avere mai fine, se no cadiamo di nuovo nel rischio del pubblicano di creare un mondo a nostra immagine in cui siamo bravissimi, scrupolosissimi ma in cui ci perdiamo
resurrezione – anche questa domenica mi sembra che si comunichi sempre questo oltre che Cristo ci dona. fin dalla prima lettura mi pare si veda questa bella prospettiva
consolazione – tutte queste parole che la scrittura oggi ci dà potrebbero terrorizzare.. però non ci vengono date per questo: Gesù ci consola. è lui il Consolatore e lui che si è fatto piccolo e fatto uomo per amarci ancora di più ci è vicino. se “perseveriamo” in lui, ossia (vedendo dal verbo greco) se ci immergiamo in lui saremo salvati
primo tema
“sta per venire il giorno”
“Esultino davanti al Signore che viene,
che viene a giudicare la terra.
Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.” (dal salmo 97)
La creazione e l’uomo sono sottoposti al giudizio di Dio.
Un giudizio in cui nessuno può risultare innocente (il fariseo ed il pubblicano di qualche domenica fa);
un giudizio severo per i superbi e gli ingiusti (chi può dire di non essere superbo e ingiusto?);
un giudizio ed una condanna da cui si può essere graziati unicamente perchè Dio ha scelto di assumere su di sè le nostre colpe attraverso il sacrificio di Dio-figlio, Gesù.
secondo tema
il significato del presente:
“Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta”.
Al posto delle parole “di tutto quello che ammirate”, proviamo a mettere:
di tutto ciò che il tuo lavoro ha costruito, del tuo successo professionale, della tua famiglia, del tuo vigore fisico e della tua bellezza, della tua salute…non resterà pietra su pietra.
Come possiamo sopravvivere a questo?
Eppure Gesù dice: “Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine”
Come dire: tutto ciò fa parte del vostro presente, è la vita nel mondo sconvolto dal peccato, in cui siamo chiamati a rendere testimonianza.
terzo tema
la testimonianza: “Questo vi darà occasione di render testimonianza”
questa testimonianza è descritta non come una nostra iniziativa attiva ma come una sorta di “trasparenza”:
non richiede intelligenza, conoscenza, preparazione o arguzia
ma capacità di trasparenza alla parola e alla sapienza che proviene direttamente dal Signore.
quarto tema
la perseveranza:
non si tratta di una perseveranza nella “virtù” (qualità morale), ma di una perseveranza nel tenersi uniti a Cristo
che con la croce ha attraversato tutto questo prima di noi, con noi e per noi.
L’ultimo versetto della prima lettura dice letteralmente nel testo originale: “per voi che temete il mio Nome sorgerà il sole di giustizia e (c’è) guarigione nelle sue ali”….mi pice tanto questo sole con le ali sotto le quali ci si rifugia. La parola del vangelo concilia mirabilmente immagini di fine (non resterà pietra su pietra) con immagini rassicuranti (nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime). Penso che dietro al nostro Gesù tutto il cosmo sia chiamato a fare pasqua, cioè ad entrare nella fine e nell’inizio, nella morte e resurrezione…..è una bellissima notizia anche se….la prima parte del tragitto ci può sembrare “seccante”
Il gruppo cantori è rimasto un po’ “stordito” dalle parole di questa domenica.
Avevamo ancora in mente la risurrezione e l’immagine terribile delle torture dei sette fratelli di domenica scorsa e ci siamo trovati di fronte questo brano del Vangelo con queste immagini apocalittiche…
Leggendo e rileggendo insieme siamo un po’ di più entrati nelle parole di questa domenica.
In particolare ci siamo fermati sul giorno del Signore che sarà il giorno della sua manifestazione definitiva. Questo giorno viene descritto generalmente con toni molto particolari per indicare che al Signore appartiene la storia. Può succedere di tutto ma il Signore è più forte di tutto e di tutti.
Un altro tema che abbiamo visto insieme, è quello della testimonianza. Partendo dal Vangelo abbiamo visto come la vita con quello che ci riserva di gioie e di dolori è occasione di testimonianza. Qualcuno di noi ha poi portato esperienze vissute su questo argomento. Abbiamo accolto con molta consolazione l’invito di Gesù a lasciarci suggerire da lui le parole della testimonianza, a non preparare difese, nemmeno un capello del nostro capo perirà!
Rispetto alla lettera di Paolo, siamo rimasti colpiti dall’invito all’operosità, ad una vita dove ciascuno di noi è invitato a fare la sua parte, a spendere bene il suo tempo, i suoi doni.
Come proposte di canti:
56 felice te
235 Sorga Iddio
85 Si vanta la sapienza
237 Gloria a te Signor (sal 82)
44 celebrate il signore