Caro don Giovanni, ammiro il suo impegno per andare incontro ai problemi dell’immigrazione che mi sembrano ogni giorno più complessi. Non mi sembra di lasciarmi ingannare da pensieri ostili quando vedo con apprensione le notizie di sempre nuovi arrivi: si tratta ormai di una vera invasione. Come fermarla?
Caro amico le consiglio di leggere il bell’articolo di Vinicio Albanesi [v. e/o scarica file PDF] che ho ricevuto da un mio fratello, e che volentieri invio anche a lei. A questo, unisco un pensiero che in questi giorni mi ha invaso. Ero al Santuario della Verna per tenere qualche conversazione ad un piccolo gruppo di amici, come correlatore di un amico africano, filosofo e giornalista, che lavora alla Radio Vaticana. Il tema degli incontri era un tentativo di analisi e di riflessione sul ministero episcopale di Papa Francesco. E’ stata proprio la parola “invasione” che lei cita nel suo messaggio, ad entrare prepotentemente nei miei pensieri. L’ “invasione” di cui lei parla ha avuto nel secolo scorso una direzione opposta: abbiamo noi “invaso” i popoli e le terre da cui vengono molti di questi “invasori”. Noi però abbiamo invaso con le armi! Abbiamo occupato terre per farne il nostro “impero”. Per realizzare il progetto abbiamo ucciso. Anche l’opportunità “missionaria” che ha accompagnato il nostro esercito invasore oggi susciterebbe in noi molte perplessità. Allora furono uccisi anche molti uomini cristiani, addirittura monaci cristiani di una “confessione” diversa dalla nostra. Cose passate, si dirà. Però può essere utile ricordarle mentre siamo davanti a questa “invasione” di povera gente fuggitiva. Tra di loro, come bene dice l’articolo che le ho mandato, ci sono molti giovani, molte donne, molti ragazzi, molti dei quali sono arrivati qui da soli. Anche a Bologna, naturalmente. Sono certo che anche lei nutre pensieri di preoccupazione e di speranza verso di loro. Se crede, proviamo ad incontrarci, per verificare che cosa possiamo fare noi perché si possa trasformare l’ “invasione” di altri in un’accoglienza nostra. E la via giornalistica, non sempre buona e sincera, in una Notizia Buona: Evangelica. E buona Domenica a lei e ai cari amici lettori del Carlino.
Giovanni della Dozza.
Domenica 2 agosto 2015.