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foto da http://urbanpost.it/

Non le sembra pericoloso coinvolgere dei ragazzi in modo così pubblico per la faccenda della droga nelle scuole? Se fossi il padre di uno di questi ragazzi implicati vorrei che tutto fosse più riservato.

Caro amico, nel seguito della sua lettera anonima lei mi descrive bene le ragioni che le suggeriscono l’opportunità di questa riservatezza. E le capisco. Però resto nel pensiero che una vicenda così delicata e un pericolo così grande non è male sia venuto alle cronache. Per le informazioni che ricevo la posso assicurare che la situazione qui a Bologna è molto preoccupante. La perdita di lavoro e il non lavoro di molti giovani ha provocato nelle abitudini di molti di loro un capovolgimento tra il giorno e la notte, e un grande sfasamento delle abitudini. Alla fine si arriva davanti alle nostre scuole superiori e si adescano i ragazzi per il consumo e per lo spaccio. Non-lavoro e povertà sono strade tristi verso il più triste ancora! Che i ragazzi giovani debbano rendersi conto della situazione mi sembra più che opportuno. Che i loro genitori reagiscano negativamente difendendoli mi lascia molto perplesso. Se uno non ha niente da rimproverarsi, l’indagine che lo investe lo deve lasciare tranquillo. Ma le assicuro che il potere seduttivo della faccenda trova spesso situazioni indifese, se non addirittura accoglienti. Che siamo tutti alleati contro questo comune nemico della vita e della pace mi sembra importante. Se vengo a sapere che un ragazzo che conosco si è messo a fumare, io preferisco fargli sapere che lo so! Dobbiamo renderci conto che si tratta di difendere e proteggere i più deboli e i più poveri. Io tengo per loro, e proprio per questo credo si debba abbattere il muro di silenzio, di omertà e di sfruttamento che fa male non solo a chi ne resta vittima, ma anche alla sua famiglia, alla sua scuola, e infine a tutti noi. Ogni giorno mi devo incontrare con la solitudine di troppa gente! E anche una famiglia invasa da questo problema è molto sola. Diamoci tutti affettuosamente una mano. Buona Domenica a lei e ai miei cari lettori.

Giovanni della Dozza.

Domenica 13 marzo 2016.