12 Ogni corruzione e ogni ingiustizia sparirà, ma la fedeltà resterà per sempre. 13 Le ricchezze degli ingiusti si prosciugheranno come un torrente, si disperderanno come tuono che echeggia durante l’uragano. 14 Se gli ingiusti dovranno alzare le mani, ci si rallegrerà, così i trasgressori cadranno in rovina. 15 La stirpe degli empi non moltiplica i suoi rami, le radici impure sono sopra una pietra dura. 16 Il giunco su ogni corso d’acqua o sugli argini di un fiume viene tagliato prima di ogni altra erba. 17 Un atto di bontà è come un giardino di benedizioni, l’elemosina dura per sempre. 18 La vita di chi basta a se stesso e del lavoratore è dolce, ma più ancora lo è per chi trova un tesoro. 19 I figli e la fondazione di una città consolidano un nome, ma più ancora è apprezzata una donna irreprensibile. 20 Vino e musica rallegrano il cuore, ma più ancora l’amore della sapienza. 21 Il flauto e l’arpa rendono piacevole il canto, ma più ancora una voce soave. 22 L’occhio desidera grazia e bellezza, ma più ancora il verde dei campi. 23 Il compagno e l’amico s’incontrano a tempo opportuno, ma più ancora moglie e marito. 24 Fratelli e soccorritori aiutano nella tribolazione, ma più ancora l’elemosina. 25 Oro e argento rendono sicuro il piede, ma più ancora è stimato un consiglio. 26 Ricchezze e potenza sollevano il cuore, ma più ancora il timore del Signore. Con il timore del Signore non manca nulla, con esso non c’è bisogno di cercare un altro aiuto. 27 Il timore del Signore è come un giardino di benedizioni e protegge più di qualsiasi gloria. 28 Figlio, non vivere una vita da mendicante: è meglio morire piuttosto che mendicare. 29 Un uomo che guarda alla tavola altrui ha una vita che non si può chiamare tale; si contaminerà con cibi estranei, l’uomo sapiente ed educato se ne guarderà. 30 Il mendicare è dolce nella bocca dello sfrontato, ma dentro di lui c’è un fuoco che brucia.
Siracide 40,12-30

Ricevo questa Parola del Signore come una sintesi sapienziale di quello che da Lui abbiamo ascoltato e ricevuto in questi ultimi giorni!
La nostra vita, pur con le sue ombre e i suoi limiti, è veramente benedetta da Dio! Tutta la realtà è visitata dal dono del Signore! Pur non mancando limiti, difetti e prove, è possibile ormai constatare come la presenza del Signore e i suoi doni accompagni, custodisca e sostenga la nostra esistenza.
E’ vera sapienza cogliere questo, e dunque non lasciarsi ingannare dalle inevitabili prove del cammino!
Ogni passaggio del nostro brano mi sembra indicare questo!
Corruzione e ingiustizia, che pur ci sono, spariranno, e la fede (meglio che dire “fedeltà) “resterà per sempre”: così il ver.12.
Ingiustizie e persone ingiuste “si prosciugheranno” e “cadranno in rovina” (vers.13-14) perché “la stirpe degli empi non moltiplica i suoi rami” e le sue impure radici non affondano nella terra, ma “sopra una pietra dura” (ver.15).
Il bene è ormai superiore al male, perché “un atto di bontà è come un giardino di benedizioni” (ver.17).
E’ dolce la vita di chi si accontenta e si affatica, ma “più ancora lo è per chi trova un tesoro” (ver.18) per chi come noi lo ha trovato e ricevuto dal suo Signore!
I vers.19 e 23 lodano la vita famigliare con un posto privilegiato per la donna e la sposa!
“L’amore della sapienza” dona più gioia al cuore del vino e della musica (ver.20)!
E così, mi sembra, tutto il nostro brano!
Fino all’esortazione dei vers.28-30 per come disapprovano che una vita come la nostra abbia bisogno di mendicare ancora qualcos’altro.
Mi dà tristezza se e quando scopro di non essere commosso e contento per tutto quello che il Signore mi ha regalato, malgrado tutti i miei limiti e i miei difetti!
“E’ meglio morire piuttosto che mendicare”! Ancora non mi basta? Ancora non sei affascinato dal dono di Dio?
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Ogni corruzione e ogni ingiustizia sparirà…”: ancor oggi può sembrare un’utopia, ma nel Regno di Dio cui apparteniamo ciò si va compiendo e giungerà alla realizzazione finale. Se “un atto di bontà è come un giardino di benedizioni”(v.17), il mondo è tutto un fiorente giardino, poiché sono innumerevoli gli atti di bontà, di amore e generosità che si compiono ogni giorno nelle nostre case e nella società. – E’ bello vedere indicata, nella originale forma letteraria dei vv. 18-26, la lista di beni, dichiarati uno più prezioso dell’altro: la vita di chi basta a se stesso, i figli e la città degli uomini, la donna irreprensibile, vino musica e canto, grazia e bellezza e il verde dei campi, l’amicizia e l’amore coniugale, condivisione ed elemosina…, infine il dono del “timor di Dio”, il “tremore” per avere un Padre e un Signore così…