25 Certo, la circoncisione è utile se osservi la Legge; ma, se trasgredisci la Legge, con la tua circoncisione sei un non circonciso. 26 Se dunque chi non è circonciso osserva le prescrizioni della Legge, la sua incirconcisione non sarà forse considerata come circoncisione? 27 E così, chi non è circonciso fisicamente, ma osserva la Legge, giudicherà te che, nonostante la lettera della Legge e la circoncisione, sei trasgressore della Legge. 28 Giudeo, infatti, non è chi appare tale all’esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; 29 ma Giudeo è colui che lo è interiormente e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nella lettera; la sua lode non viene dagli uomini, ma da Dio.

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Paolo propone una rilettura del segno della circoncisione, che porterà a cogliere in essa non tanto il segno distintivo e il segno dell’elezione divina verso il suo popolo, ma un segno che fa di Israele la profezia di tutta l’umanità. Non è infatti il segno visibile della carne a dire l’appartenenza e la fedeltà a Dio, ma se mai l’osservanza della Legge. Così, il Giudeo trasgressore della Legge è in realtà un “incirconciso”(ver.25). E l’incirconciso che “osserva le prescrizioni della Legge” deve essere considerato come circonciso (ver.26). Al punto che l’osservanza da parte dell’incirconciso “giudicherà” il trasgressore circonciso (ver.27).
Questo pensiero è d’altra parte presente nella fede e nella tradizione profetica di Israele! Riporto qui quello che mi sembra il testo più esplicito e più bello: “Il Signore, tuo Dio, circonciderà il tuo cuore e il cuore della tua discendenza, perché tu possa amare il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore e con tutta l’anima e viva”(Deuteronomio 30,6). E’ appunto profezia della salvezza che Dio donerà al suo popolo. Di quella profezia c’è già un segno di adempimento nella persona e nella vicenda di colui che è “Giudeo nel segreto”(così, più letteralmente, l’espressione del ver.29: “Giudeo è colui che lo è interiormente”), che può essere sia un Giudeo sia un pagano. Infatti “la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nella lettera”(ver.29). Penso ai miei amici che, considerandosi “atei”, sono appunto questi “giudei nel segreto”, che con la loro retta coscienza “profetizzano” la circoncisione del cuore, cioè il dono della fede.
Tale “circoncisione del cuore” non appare all’esterno, come è “visibile nella carne”(ver.28) la circoncisione del Giudeo. Per questo “la sua lode non viene dagli uomini, ma da Dio”(ver.29).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.