8 Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché della vostra fede si parla nel mondo intero. 9 Mi è testimone Dio, al quale rendo culto nel mio spirito annunciando il vangelo del Figlio suo, come io continuamente faccia memoria di voi, 10 chiedendo sempre nelle mie preghiere che, in qualche modo, un giorno, per volontà di Dio, io abbia l’opportunità di venire da voi.
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Il cuore del nostro breve testo è il ver.9, non semplice da cogliere e rendere in italiano. Il nostro traduttore ha preso una strada che non condivido. Preferisco accostare queste parole con alcune considerazioni progressive. Innanzi tutto mi sembra importante l’affermazione secondo la quale il “rendere culto” non è riservato alla liturgia. La liturgia è la fonte di un culto che si rende a Dio con la vita. Paolo dice di rendere culto a Dio “nel vangelo del Figlio suo (di Dio)”. Non gli rende culto “annunciando il vangelo”, ma, mi sembra, vivendo nel vangelo, vivendo il vangelo. La vita cristiana è chiamata ad essere una grande liturgia, continuamente generata e rigenerata dall’evento liturgico della morte e risurrezione di Gesù, che opera in noi la morte della creatura e la risurrezione in noi del Verbo incarnato.
Paolo non è ancora stato a Roma, e non conosce direttamente i cristiani di Roma, ma essi sono già parte preziosa della liturgia della sua vita. Al ver.8 lo sono nel rendimento di grazie che Paolo rivolge a Dio per la loro fede. Non è tanto il fatto che “si parla” della loro fede, quanto che la loro stessa fede è annuncio di fede nel mondo intero, perché fa parte della Buona Notizia del Vangelo che diventa storia e quidni notizia concreta della Parola del Signore e della sua potenza.
A questo, Paolo unisce, al ver.10, la sua preghiera a che il Signore voglia donargli l’opportunità di “venire da voi”. Gustiamo oggi questa Parola che ci porta la notizia e la speranza che tutta la nostra vita, sia personale che comune, possa sempre di più essere un’unica grande liturgia al Signore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
La lode al Signore per la fede dei fratelli,la custodia reciproca nella memoria e nell’affetto, il desiderio della visita..
che bella Chiesa testimonia Paolo!