1 Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – 2 che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture 3 e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, 4 costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; 5 per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, 6 e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, 7 a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!
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Seguirò il solito criterio. Trasmetto qualche pensiero che ricevo in regalo dal quel poco di preghiera che faccio sul testo.
Mi piacciono molto i termini che Paolo attribuisce a se stesso: servo di Cristo Gesù; poi, alla lettera, “chiamato apostolo”; e ancora: “segregato nel vangelo di Dio”. Chiamato apostolo: perché non é stata una sua scelta, ma la strada che il Signore gli ha imposto. Un compito tutto ricevuto. Segregato ( in latino: segregatus ) nel vangelo di Dio, perché la prima fondamentale esperienza del vangelo è quella che dice la signoria e la presa di possesso della nostra vita da parte del Vangelo. Così per tutti, ma quanto più per un apostolo! Il Vangelo di Dio è Gesù. E’ lui la buona ultima notizia del Padre e il suo supremo dono a tutta l’umanità. Per questo, al ver.5, Paolo completa la descrizione della sua missione citando esplicitamente le genti: “..per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti”. Questa è infatti l’assoluta peculiarità del suo ministero apostolico.
Questo Vangelo di Dio che è Gesù era stato promesso dai profeti (ver.2), e si è attuato nella sua nascita dal seme di Davide (ver.3). Gesù , figlio dell’uomo, è stato “costituito Figlio di Dio con potenza” (ver.4), quando il Padre lo ha risuscitato dai morti con la potenza del suo Spirito. Questa è la piena conoscenza che noi abbiamo di Dio: Gesù, il nostro Signore: Gesù, il Cristo, cioè il Messia del Signore. In Gesù noi abbiamo ricevuto la piena conoscenza del mistero di Dio. Nessun altro discorso su Dio può sostituire né tanto meno superare la rivelazione di Dio nella persona e nell’opera di Gesù!
Tra queste genti, ci sono anche i romani. Non per scelta e opera loro, ma per l’elezione divina alla salvezza. Infatti essi sono “chiamati da Gesù Cristo”. Come tutti noi.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.