30 Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31 Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». 32 Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
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E’ importante tener presente il precedente primo annuncio di Gesù sulla sua Pasqua (Marco 8,27-33). Ci aiuta a capire che non solo i discepoli di quel momento, ma anche noi che camminiamo dietro a Lui come suoi discepoli, siamo aiutati dal nostro Signore ad ascoltare e ad accogliere come la sua Croce e la sua risurrezione siano il cuore e la fonte di tutta la sua opera tra noi e in noi. L’avvenimento che è l’ultimo nel tempo è il primo nella presenza e nella potenza del Signore nella nostra vita. E questo è essenziale anche per noi! Anche per noi infatti il senso profondo e ultimo della nostra vita è la possibilità e il bene supremo di poter unire la nostra vita all’offerta d’amore di Gesù. Quello che ci ha segnato fin dal nostro battesimo, ci accompagna, e in certo modo “ci rivela”, e rivela a noi il senso profondo della vita. Dunque, camminando dietro a Lui come stiamo facendo in questi mesi nell’ascolto quotidiano del Vangelo secondo Marco – e in tutte le vicende della nostra piccola vita! – cresciamo nella comprensione del mistero della vita: vita del Signore e vita nostra. Se qualcuno, un po’ scoraggiato, pensa di aver capito quasi niente di ciò, mi unisco volentieri a lui, perchè anch’io sono ben lontano dal capire. Ma siamo in buona compagnia: anche dei discepoli si dice oggi che “non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo”(ver.32).
Per questo, dice il ver.30, “attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse”. Ogni vero “sapere” di Gesù e della sua presenza tra noi e della strada che stiamo compiendo dietro a Lui, si può cogliere solo a partire dalla sua Pasqua a Gerusalemme. Come abbiamo visto nel cammino lungo il Vangelo, da Marco 8,27-33, quando per la prima volta ha annunciato la sua croce provocando la reazione negativa di Pietro, e in seguito con il grande evento della Trasfigurazione, è questo cammino nel Vangelo che ci introduce progressivamente nel mistero del Signore. Anche tutta la vicenda del padre di quel bimbo invaso dal male, e la fede di questo babbo, ci hanno aiutato a capire che in questo cammino è la fede di Gesù che ci guida.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Ho notato che anche per il secondo annuncio della Passione, come già per il primo, Marco è l’unico degli evangelisti a sottolineare che,facendo questo annuncio, Gesù INSEGNA.
Mi è tornata in mente la bella preghiera di Colletta che leggiamo la Domenica delle Palme:
“O Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’ che abbiamo sempre presente il grande INSEGNAMENTO della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione.”
Il nostro Maestro è il Gesù della Croce, del Suo Amore fino alla fine. E’ dalla Sua Passione che noi riceviamo il Suo INSEGNAMENTO più alto.
Ce lo suggerisce anche la nostra Piccola Regola: “Queste poche norme non sono la Regola: la nostra Regola va ricavata dall’assidua e amorosa meditazione dell’Evangelo (specialmente dei vangeli della Passione e della Resurrezione, che leggeremo e considereremo almeno una volta alla settimana).”