5 Gesù si mise a dire loro: «Badate che nessuno v’inganni! 6 Molti verranno nel mio nome, dicendo: “Sono io”, e trarranno molti in inganno. 7 E quando sentirete di guerre e di rumori di guerre, non allarmatevi; deve avvenire, ma non è ancora la fine. 8 Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti in diversi luoghi e vi saranno carestie: questo è l’inizio dei dolori.
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Il nostro cammino nel Vangelo con una lettura continuata del testo ci consente di cogliere precisazioni che in un brano isolato sarebbe più arduo intuire. Accompagnato da tutto quello che abbiamo ricevuto dal Vangelo secondo Marco, mi sembra di poter segnalare qualche prospettiva interessante. Certo che tutto il meglio lo riceverà ognuno di voi dal frutto della sua preghiera.
Il cap.13 è dedicato al tema della fine del mondo. La maggiore attenzione di Gesù su questo tema sembra essere quella di non lasciarsi ingannare da ansie apocalittiche, e di vivere fedelmente e semplicemente il dono di Gesù nella tribolazione della storia. Angosce e terrori da una parte, e seduzioni e illusioni dall’altra, sono fonti di inganni e di gravi deviazioni. Se teniamo fermo che Gesù è la fine e il fine di tutto, questo ultimo volto della storia dell’umanità viene illuminato dalla speranza e dalla pace. Il ver.6 segnala nelle parole di Gesù l’ipotesi di falsi “cristi” che si porranno e si imporranno come salvezza del mondo. Il ver.7, al contrario, fa l’ipotesi di terrori provocati dalla tribolazione della storia. E’ molto interessante che in parole dette duemila anni fa sia evidenziata non solo la potenza dei fatti negativi, ma anche la semplice “notizia” di tali fatti: “rumori di guerre”! Così al ver.8. Questa non è la fine del mondo!
In climi “apocalittici” possono apparire eventi della fine quello che da Caino in poi è sempre avvenuto: “..nazione contro nazione e regno contro regno..terremoti..carestie”. Tutto deve essere interpretato e vissuto con molta saggezza e quindi con la capacità di dominare gli eventi con la speranza del cuore. E’ molto importante, mi pare, il termine scelto dalla memoria evangelica per definire questo “inizio dei dolori”. Infatti il termine “dolori” si riferisce di preferenza ai dolori del parto! Dunque ad un dolore fecondo! Un dolore anche molto severo, ma in ogni modo indirizzato verso la vita!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
:-)