27 Mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». 28 Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». 29 Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». 30 E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». 31 Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.
Matteo 9,27-31

Oltre ai testi paralleli di Marco 10,46-52 e di Luca 18,35-43, vi consiglio di tenere presente il testo di Matteo 20,29-34. Mi sembra notevole che, mentre in Mt.20 i due ciechi lo seguono – il verbo indica la condizione del discepolo – quando hanno recuperato la vista, qui i due ciechi lo seguono essendo ancora fisicamente nelle tenebre. Mi sembra possiamo tener conto del rilievo particolare che il nostro brano assegna alla fede e quindi considerare l’ipotesi che i due ciechi, che tali sono per la loro situazione fisica, sono in realtà dei “vedenti? per quello che riguarda la fede. Questo mi sembra chiaramente affermato dai vers.28-29, dove Gesù dice : “avvenga per voi secondo la vostra fede?. Questi sono dunque ciechi che vedono con la luce della fede, e assume un significato profondo che il miracolo degli occhi avvenga come segno della loro fede!
E’ per questo che i due, pur essendo fisicamente ciechi, lo seguono gridando al Figlio di Davide di avere pietà di loro, e possono quindi avvicinarsi a Lui (ver.28). Ed è appunto per questo che possono rispondere a Gesù che li ha interrogati sulla loro fede: “Sì, o Signore?. Notiamo come infatti conoscono di Gesù il segreto della sua persona e lo chiamano “Figlio di Davide? e “Signore?! Così, l’evento miracoloso – “si aprirono loro gli occhi? – si pone come segno e conferma della luce della loro fede.
Per questo, essendo suoi discepoli, i due, malgrado la richiesta di silenzio da parte del Signore, diventano annunziatori di Lui: “Ne diffusero la notizia in tutta quella regione?, cioè annunciano la sua persona e la sua presenza. Possiamo quindi osare di dire che chi crede in Gesù, lo vede!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
I due ciechi sono, sì, discepoli e hanno fede in Gesù, come spiega bene don Giovanni; ma la cecità sembra indicare una “visione” distorta. Infatti, chiamano Gesù “figlio di Davide” e sappiamo che gli ebrei designavano con questo titolo il Messia potente e trionfatore, vincitore dei nemici di Israele. Siamo ben lontani dal Messia che entra in Gerusalemme su un asinello come re di pace e che si prepara al dono della propria vita per salvare la nostra. – Così anche noi possiamo provare a correggere le nostre storture mentali su Dio, che è un padre innamorato, e sull’uomo come lui lo ha voluto, come lo vediamo realizzato in Gesù. Di questa realtà, a nostra volta, come i due ex-ciechi, possiamo diventare annunciatori. Possiamo – come Gesù ha promesso ai suoi discepoli – “aprire gli occhi ai ciechi”.