32 Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato. 33 E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». 34 Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
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E’ singolare il termine “gli presentarono” con il quale si dice al ver.32
come a Gesù venga portato quest’uomo. Sembra di cogliervi insieme
una nota di drammaticità e di “rispetto”: un caso particolarmente
grave e delicato. Per questo mi permetto di sottolineare quale sia la gravità di chi, avendo la Parola, viene reso muto dal demonio, cioè dal principe del male.
Siamo condotti a sentirvi un riferimento alla situazione del credente e della comunità credente quando è chiusa e come impedita di annunciare la
Parola del Signore. Un mutismo demoniaco.
Questo sembra confermato, al ver.33, dallo stupore e dalla meraviglia
delle folle davanti al miracolo compiuto da Gesù: “Non si è mai vista
una cosa simile in Israele”. Mi è accaduto più volte, e anche in questi
giorni, di percepire con esultante sorpresa la ripresa del dono della Parola sulle labbra e nella vita della comunità credente e di chi la guida!
Per questo è particolarmente grave, al ver.34, il commento farisaico:
“Egli scaccia i demoni per opera del principe dei demoni”. E’ obiezione facilmente condannabile, come potete vedere in un episodio simile in Matteo 12,22-30 e nei testi paralleli di Marco e Luca, ma in sé ha un suo rilievo, quando il mistero del male conduce in ogni modo le persone a cercare solo e assolutamente il loro tornaconto e la loro gloria. Anche certo “miracolismo” deteriore è esposto a questo.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Dopo i ciechi, il muto o sordomuto, per giunta indemoniato. E’ un demonio di cui abbiamo esperienza anche noi: quello della incomunicabilità, l’incapacità, la difficoltà ad ascoltare e a comunicare, condividere e partecipare. Il sordomuto, infatti, vive chiuso nel suo isolamento. La liberazione di Gesù è stupenda: ristabilisce la comunione e la comunicazione tra noi. Giustamente le folle sono prese da stupore; uno stupore che possiamo condividere, una meraviglia che ci porta all’ammirazione, alla lode, al ringraziamento.