23 Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù 24 disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. 25 Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. 26 E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.
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Sembra di cogliere, al ver.23, una specifica opposizione di Gesù ad una “liturgia della morte?. Così, è forte al ver.24 , la sua intimazione “ai flautisti e alla folla in agitazione? : “Andate via!?. La reazione della gente è insieme dura e amara: “E lo deridevano?. C’è qui tutta la triste evidenza della morte, alla quale non sembra poter corrispondere che una liturgia di morte. Ma la realtà profonda è che “la fanciulla non è morta, ma dorme? (ver.24).
Davanti all’evento della morte la fede cristiana vuole celebrare la sepoltura del Signore, e quindi sottolineare che quella non è l’ultima parola e l’ultimo evento dell’esistenza, perché è tutta affacciata sulla risurrezione. Tale diventa il senso profondo di quel “dormire? : “Non è morta, ma dorme?. E dunque anche quel “Egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò? assume il significato di un coinvolgimento del Signore nella vicenda di questa fanciulla che, morta, ora deve con Lui risorgere. E’ bello pensare che, come ascoltiamo al ver.26, la vicenda della fanciulla morta e risorta possa diventare dappertutto annuncio pasquale di risurrezione.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
E’ bella l’immagine del dormire: si dorme per recuperare le forze e ricominciare con nuove energie il nuovo giorno. La morte ormai, per noi, è questo passaggio a una fase di nuove potenzialità e realizzazioni. Gesù, in un racconto così (apparentemente) semplice e conciso, è mostrato in tutta la sua realtà di “Signore della vita”, Signore che dà la vita. In ogni casa del popolo egiziano Mosè aveva provocato la morte di un primogenito; con il nuovo Mosè, in ogni casa rifiorisce la vita e si prepara la festa nuziale.