28 Giunto all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. 29 Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?».
30 A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; 31 e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». 32 Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
33 I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. 34 Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
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Tutto il mondo è prigioniero del Male e della Morte. Tale prigionia, infatti, non è connessa e legata ad una “religione”, o a una cultura, o a una particolare vicenda storia. La preziosità e l’importanza della Parola che oggi il Signore ci regala è dunque importante per ricordare l’orizzonte universale dell’opera di salvezza che Gesù dona all’umanità e che quindi indica ai suoi discepoli. A conferma di questo, sta la conoscenza e la consapevolezza manifestata dai due indemoniati. O meglio, manifestata dai demoni che li possiedono (ver.29) e che lo riconoscono come il “Figlio di Dio”! Mi sembra molto importante che non ci incontriamo con questo brano fermandoci al carattere clamoroso e fantastico della condizione di queste due persone. Questa ha lo scopo “letterario” di descrivere la loro condizione, che dobbiamo considerare soprattutto nella sua realtà profonda! Dobbiamo quindi poterci anche “riconoscere” in questi due poveretti, in quanto anche noi esperti di un dominio negativo capace di impadronirsi di tutta la nostra persona, anche senza le manifestazioni esteriori descritte qui.
E’ interessante l’espressione “prima del tempo” del ver.29, come se ci fosse una certa misteriosa consapevolezza da parte del dominio del Male sull’esito ultimo della sua lotta contro il regno di Dio. Sembra che i demoni denuncino un irrompere anticipato della loro punizione eterna. Questo è importante perché chiarisce che il peccato, prima di essere una “colpa” è un assalto e una prigionia cui l’uomo non può sottrarsi e resistere. Sempre più mi è chiaro che il peccatore è soprattutto una “vittima” del Male che lo assale e lo domina. Se non siete d’accordo, ne possiamo parlare.
La cacciata dei demoni suscita la reazione di tutta la città dei Gadareni. E’ da notare che tale reazione non è una “conversione”. Al contrario: “Quando lo videro (Gesù!), lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio”. Anche questo non ci è sconosciuto: quante volte non ho accolto il bene del Signore! Quante volte vediamo non accolto il bene che il Signore ogni giorno dona con divina bontà!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Nelle Scritture, mai un uomo è posseduto da satana (o diavolo). I demoni erano considerati delle entità intermedie, tra cielo e terra, tanto più malefiche quanto più si avvicinavano al mondo degli uomini. I due indemoniati odierni (ben lontani da Dio in quanto pagani, abitanti nei sepolcri e indemoniati) sono “furiosi”, violenti, e proprio questo sembra essere il dèmone che li tormenta: “lo spirito di violenza” (Mateos-Camacho). La violenza di persone oppresse, provocata dalla violenza del potere che li opprime (il porco allude ai romani, che lo avevano anche come insegna della X legione, quella che occupava la Palestina). – Lo spirito di violenza è ben diffuso anche nel nostro mondo e ne vediamo spesso dolorose esplosioni. Noi stessi forse non ne siamo del tutto immuni… – Gesù, che aveva liberato semplicemente mediante la sua parola, libera i due di oggi senza aprire bocca: è lo splendido effetto della sua presenza, il suo benefico essere tra noi. E come si reagisce alla violenza ingiusta ce lo ha mostrato nella sua passione, quando ha reagito allo schiaffo davanti al sommo sacerdote.