1 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2 Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3 Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4 Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». 5 Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6 e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». 7 Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». 8 Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9 e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10 Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». 11 Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
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Grazie all’opera dello Spirito, ci siamo liberati da concezioni religiose che hanno condizionato negativamente tanti fratelli credenti del passato. Così per il Diavolo o Satana: oggi noi non lo temiamo, non ce ne preoccupiamo. Del resto, la sua presenza nei Vangeli è minima, e non ci sono casi di persone possedute dal Diavolo (ci sono indemoniati, ma è un’altra cosa). E’ vero che nella vita di Gesù ci sono stati altri “tentatori”, come ad esempio Pietro, cui Gesù ha attribuito proprio questo titolo, Satana… – Sulla tentazione nella nostra vita e sul significato delle tre suggestioni del Diavolo nella pagina di Matteo, ci ha illuminati il commento di Giovanni, che in questo sito non è ancora stato riportato.
Quell’ “Allora …” dell’inizio del capitolo suggerisce di fare attenzione al legame con il testo precedente: il “Figlio amato” che ha celebrato il suo battesimo e che è nel “compiacimento” del Padre, Lui, ora, dallo Spirito viene condotto nel deserto per essere tentato!
La tentazione non è una esposizione al peccato che potrebbe suggerire una minore determinazione! Ma al contrario! Proprio perché Figlio di Dio, Gesù viene esposto alla tentazione demoniaca perché da Lui noi possiamo ricevere l’avvertimento della nostra vita esposta alla tentazione, e da Lui abbiamo l’insegnamento sul mistero del male e sulla via per combatterlo e respingerlo!
Non penso che il Vangelo ci dica che sono “tre” le tentazioni, ma che piuttosto ci indichi i grandi ambiti in cui siamo esposti al Nemico che rivendica e manifesta il suo potere per strapparci dalla comunione con Dio!
Proprio perché eletto ed amato, il cristiano è esposto, come il suo Signore, alla tentazione!
Il digiuno di “quaranta giorni e quaranta notti” possiamo interpretarlo come il segno di un’esistenza tutta affidata – “quaranta” è memoria dei quarant’anni di cammino nel deserto verso la terra promessa! – al nutrimento divino della Parola, manna quotidiana nel “deserto” della vita!
La fame di pane , cioè globalmente una povertà di elementi essenziali di sopravvivenza, ha in Gesù la sua risoluzione nella Parola stessa di Dio che nutre l’esistenza e il cammino del credente. Così i vers.2-4.
I vers.5-7 esprimono la tentazione di fare della fede e della comunione con Dio una risorsa che, garantita dalla stessa Parola di Dio, consentirebbe di superare e vincere ogni ostacolo e ogni limite!
Gesù respinge la tentazione citando, in risposta alla citazione del diavolo (perché il diavolo è capace di stravolgere il senso profondo della Parola di Dio per farne una potenza di affermazione mondana!) Gesù cita la Parola di Dio che rivendica e glorifica la potenza della Parola non come possibilità di “superare” la Parola stessa e la volontà di Dio, ma come fondamento e potenza della comunione con Lui!
E’ proprio nella “piccolezza” che il credente sperimenta e conosce il potere divino della Parola e della comunione con il Signore che la Parola ci dona!
La terza tentazione ci porta nella seducente potenza della ricchezza e del potere mondano (vers.8-10). All’orrore dell’idolatria di tale ricchezza, espressa con il verbo dell’adorazione (!!), Gesù rivendica e proclama il primato assoluto ed esclusivo dell’adorazione di Dio: “Il Signore Dio tuo adorerai: a Lui solo renderai culto”.
Mi sembra bene sottolineare come queste “tentazioni” che aggrediscono ogni condizione della vita umana, siano particolarmente aggressive nei confronti del “credente”!
Il ver.11 proclama la sconfitta e la resa del demonio, e la liturgia angelica che si avvicina e che serve il Signore.
Tale prossimità e cura angelica sembra annunciarsi anche per noi, poveri figli di Dio!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni