13 Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14 Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15 Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. 16 Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. 17 Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
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Affascinante “discussione” tra Gesù e Giovanni, nella quale irrompe potente e prepotente “la ragione” divina dell’amore!
Ragione che, in Gesù, porta Dio ad immergersi pienamente nella condizione di peccato. E di peccato fino alla morte.
Il Battista si oppone a Gesù con le buone e limpide “ragioni” della verità delle cose! E’ senz’altro lui ad aver bisogno di essere chiamato e immerso nella persona e nell’opera del Figlio di Dio!
Ma perché questo avvenga, e non solo con Giovanni, ma con tuta la nostra povera umanità, secondo il divino progetto d’amore della salvezza universale, bisogna che, in Gesù, Dio si immerga in tutta la nostra povertà!
Egli infatti è venuto non a giudicare ma a salvare questa povera umanità, insieme a tutta la creazione e a tutta la sua storia! Tale mi sembra sia il significato profondo dell’affermazione di Gesù al ver.15: “Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia”!!
E’ proprio il contrario di quello che umanamente si intende per “giustizia” come difesa e premio per il giusto e condanna e punizione per chi sbaglia! Ma, appunto Gesù è venuto non a condannare ma a perdonare e a salvare! Questa è la giustizia di Dio! Questa è – osiamo dirlo! – la giustizia! La “giustizia” del mondo per essere tale non può che assolvere l’innocente e condannare il colpevole! Anche se quasi sempre non fa questo!!
Ma ancora dobbiamo prendere atto con stupore commosso, che Dio è amore e che dunque al male egli reagisce con l’amore! Non semplicemente con “il bene”! Ma con l’amore, per il quale Dio visita ed entra nella nostra condizione e ci salva!! Questa è la luce divina che siamo invitati ad accogliere!
Ed è stupenda la commossa conclusione del ver.15: “Allora lo lasciò fare”!! La fede è questa accoglienza, commossa e stupita, dell’opera di amore di Dio!
Battezzato da Giovanni, “subito” (!) Gesù esce dall’acqua!
Ed ecco i cieli si aprono! Erano “chiusi” per l’inevitabile diversità e l’inevitabile separazione tra Dio e la creatura umana! Ma adesso i cieli si aprono perché il Figlio di Dio si è fatto creatura umana e nasce così un’umanità nuova di “figli di Dio”!
Ma questo può avvenire solo perché Dio, che è Amore, per questo amore viene a salvare quello che potrebbe solo morire e tornare polvere!
Gesù vede allora lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire verso di Sè!
Possiamo confermare l’evento con l’evento piccolo e gioioso di Genesi 8 quando la colomba di Noè trova finalmente quello che emerge dall’acqua e vi si posa!
Gesù è l’evento della salvezza e della “risurrezione” di tutta la creazione e di tutta la storia!
Al ver.17 è la voce stessa di Dio che svela e annuncia il supremo evento del Figlio di Dio, l’ “Amato” dal Padre, che ora è per noi e tra noi!
E’ bellissimo che celebriamo questa Parola nei giorni che vanno dall’Ascensione a Pentecoste!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Secondo alcuni interpreti, la discussione tra Gesù e Giovanni indica un contrasto, uno scontro: Giovanni non può accettare un Messia così, che si confonde con i peccatori e non si manifesta come giudice e giustiziere. La conferma sarebbe in quella parola: “Allora egli lo lasciò”, che si ripete alla fine del racconto delle “tentazioni”, quando il diavolo appunto “lo lasciò”. – Lo Spirito di Dio, che compare “a cieli aperti”, fa pensare non solo alla colomba di Noè, ma anche allo Spirito che si librava sulle acque al momento della creazione: annuncio di una creazione nuova, di cui facciamo parte anche noi. Gesù è “il nido” nel quale ora lo Spirito inabita, il luogo in cui si espande l’amore di Dio. Infatti il Padre rivela, subito dopo: “Questi è il Figlio mio, l’amato…” Queste parole sono anche per noi: se Gesù è l’Unico, ognuno di noi però è ugualmente “l’amato”: è bello sentirsi così.