7 Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? 8 Fate dunque un frutto degno della conversione, 9 e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. 10 Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. 11 Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 12 Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Matteo 3,7-12

I rappresentanti del potere religioso, politico, economico vengono da Giovanni ed egli li interpella con severità: “Razza di vipere!” E’ come se egli dicesse loro: Siete seminatori e procacciatori di morte! Com’è possibile che i responsabili, le guide del popolo, invece di comunicare vita e mettere in comunione con Dio, si siano fatti strumento di oppressione e di morte? Se pensiamo alla storia del cristianesimo, ci accorgiamo che anche la nostra Chiesa, e forse noi stessi, non siamo esenti dal male denunciato dal Battista… – Nei versetti finali c’è l’annuncio che più ci emoziona e ci rallegra: è in arrivo – dice Giovanni – “colui che è più forte di me”, lo Sposo, che battezzerà in Spirito Santo e fuoco. E’ il battesimo di piena purificazione interiore, il segno che lo Spirito ci trasferirà nella sfera di Dio e ci metterà a parte della condizione divina.
Farisei e sadducei sono la negazione assoluta del dono di Dio! Per loro quella che per il Popolo del Signore è la salvezza, si riduce ad un estenuante rapporto moralistico con la “legge”, che nella loro devianza dalla fede diventa il metodo e la garanzia per “meritare” il favore di Dio.
Qui il dramma e l’equivoco diventano assoluti, perché oggi si incontrano nell’evento del Battesimo, lui, Giovanni, ultima e suprema voce profetica che annuncia e prepara l’evento del Messia, e il Messia stesso, che viene a svelare e a portare a pienezza quello che la lunga pedagogia della Legge ha preparato per il Popolo della Prima Alleanza e che ora deve diventare annuncio e via di salvezza per tutta l’umanità!
La severa domanda del ver.7 è direttamente rivolta a loro: “Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente?”. Tale “ira imminente” è la venuta del Messia che compie i tempi dell’attesa e inaugura la pienezza dei tempi e del dono di Dio!
Ma per farisei e sadducei questa è giudizio e condanna se non entrano nel percorso di salvezza che Dio ha donato al suo popolo e che ora porta a pienezza di rivelazione nel suo Figlio Gesù!
Anche l’eventuale loro affermazione – “Abbiamo Dio per padre”! – è vana, perché essi non hanno percorso il cammino della fede umile e profonda di Israele, e ora l’evento messianico non può che essere condanna per loro, che certamente non potranno contare su una loro presunta “assicurazione”.
Ma “da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo” (ver.11), ed è Lui a volere e a compiere quello che ora sta avvenendo!
Ora il battesimo amministrato da Giovanni si rivelerà pienamente come via di conversione e preparazione verso il Messia! Verso Gesù!
E verso il suo “battesimo”, quello che Egli viene a donare all’intera umanità, quello di cui il battesimo di Giovanni, battesimo “nell’acqua” (ver.11) è profezia che ora si compie con il battesimo donato da Gesù, battesimo “in Spirito santo e fuoco”, battesimo di morte e risurrezione.
Battesimo che dona la vita nuova: la vita dei figli di Dio!
Battesimo di salvezza che sarà giudizio ed esclusione per chi lo rifiutasse. Tale mi sembra il significato della severa Parola del ver.12.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.