45 A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. 46 Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». 47 Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». 48 E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. 49 Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». 50. Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.
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Perdonerete se continuo a cogliere le Parole della Passione di Gesù come una grande convocazione di tutta la creazione e di tutta la storia che vengono raccolte e si raccolgono intorno alla Croce della salvezza! Intorno alla rivelazione suprema e a dono pieno dell’Amore di Dio.
L’intera “terra” ora deve entrare nelle tenebre della morte per uscirne in una vita nuova che porti a compimento e pienamente riveli e doni quello che la grande profezia di Israele preannuncia fin da Genesi 1! Per questo accompagna nel tempo l’agonia del Signore: “A mezzogiorno …fino alle tre del pomeriggio” (ver.45).
Gesù a gran voce grida l’inizio del Salmo 21(22). Se potete, oggi ascoltate per intero questo Salmo meraviglioso, e vi vedrete tutto il mistero della Pasqua da questo primo versetto che grida l’angoscia della passione e della morte, fino alla conclusione del Salmo che esulta per la gioia dell’opera divina che tutto rinnova!
Ma anche il fraintendimento da parte di quelli che sono sotto la Croce, forse con le ironie e lo sprezzo che già abbiamo visto. Elia è importantissimo per la fede dei fratelli ebrei, e lo è anche nel Vangelo di Gesù, perché è persona ed evento della fine della storia e inaugurazione pasquale del Regno! E di fatto la Pasqua del Signore è tutto questo, e in un adempimento che le Scritture custodite dai padri ebrei profetizzavano, anche se non con la pienezza di bene e di gloria che Gesù ora rivela e dona!
Ma nasce anche il pensiero che Elia venga a salvarlo. E noi sappiamo che da tutto questo Gesù sarà salvato, primo dei risorti da morte! (vers.47-49).
Ho aggiunto qui il ver.50 che incontreremo domani, anzi posdomani. E posdomani chiederemo al Signore di illuminarlo per noi. Oggi è solo per dire che l’opera di Gesù è veramente compiuta: con Lui, tutto entra nella morte per risuscitare con Lui e in Lui.
Dio ti benedica. E u benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Si fece buio su tutta la terra”: non si tratta di tenebre che incutano terrore e angoscia, ma di un segno positivo e di gioia, come all’inizio dell’Esodo. Con il dono della vita di Gesù comincia il tempo della liberazione e della salvezza da tutti i poteri che ci dominano e ci tengono sottomessi. E questo per tutti gli uomini della terra; nessuno è escluso… – “Gesù gridò a gran voce”: per due volte Gesù morente grida. Chi subiva il supplizio della croce moriva per lo più per soffocamento, per l’impossibilità di respirare. Con questo grido ripetuto, quindi, l’evangelista ci vuole dire che Gesù è il protagonista forte e consapevole di quello che sta compiendo. Certo che quelle parole “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato…”, ci lasciano perplessi e addolorati. – E l’aceto? Sarà stato un ultimo gesto di crudeltà, come suggerisce il Salmo 69,22, o la volontà di dare un piccolo sollievo alla sofferenza del condannato?