concilioCaro don Giovanni, ho saputo che lei ha già incontrato il nostro nuovo Arcivescovo. Anch’io che sono un cristiano qualsiasi lo aspetto con grande attesa di bene che farà per noi. Però è come se aspettandolo, non saprei che cosa chiedergli. A parte che non sarebbe neanche possibile e bello che uno come me pensasse di avere dei consigli da dare al suo Vescovo. Ma lei, se glielo chiedessero di dire che cosa si aspetta dal vescovo che sta per arrivare? Le dico anch’io buona domenica come lei dice sempre a noi che la leggiamo.

Per un vecchio prete come me rispondere alla sua domanda non è difficile. Io penso che adesso sia l’ora del Concilio terminato cinquant’anni fa. Allora accadde una cosa strana e anche un po’ misteriosa, e cioè che, per la potenza dello Spirito Santo la Chiesa ha saputo pensare e scrivere una parola “più avanti di lei”! Una Parola profetica. Molto di quello che il Concilio ha regalato è stato anche ascoltato e fatto. Ma il Concilio aveva nel suo grembo un cambiamento e grandi regali che forse in questi cinquant’anni non siamo riusciti a cogliere e ad accogliere. Adesso mi sembra che sia l’ora! E non tanto perché non ci siano nella comunità ecclesiale pensieri, interpretazioni e aspettative diverse e contrarie a quello che il Concilio ha regalato alla Chiesa e all’umanità intera: ci sono e forse oggi queste opposizioni sono più compatte e agguerrite. Ma è cambiato lo spirito della comunità ecclesiale! Cioè, lo Spirito Santo è entrato con forza nell’animo di molti cristiani. Oggi il Concilio è veramente atteso e desiderato anche da chi penserebbe di non conoscerlo. Questo lo si è visto molto bene in questi anni del pontificato di Papa Francesco. I credenti, ma non solo loro (!), hanno capito con gioia la forza spirituale del Papa. Rispetto a cinquant’anni fa è parecchio meno la gente che va in Chiesa. Ma quelli che ci vanno sono in grande maggioranza contenti della guida del Papa argentino. E lo sono, come dicevo, anche molti che in Chiesa non ci vanno! Ecco allora che cosa mi aspetto da un Vescovo che come età è quasi un mio nipotino. Quello che di lui ho sentito e visto mi fa molto sperare. La nostra Chiesa è viva, e ha molto desiderio di essere presa per mano da lui. Anche perché di problemi ce ne sono, e non pochi. Per questo è grande l’attesa di lui! In questi giorni sto pregando per questo facendo una camminata verso il Santuario della Madonna di Bocca di Rio, dove il Vescovo Matteo farà una prima sosta all’ingresso territoriale della sua Chiesa. Grazie a Dio, e grazie anche a lei che mi consente di dire questi due pensierini. Buona Domenica a tutti.

Giovanni della Dozza.

Domenica 22 novembre 2015.