26 Se dunque vi diranno: “Ecco, è nel deserto”, non andateci; “Ecco, è in casa”, non credeteci. 27 Infatti, come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 28 Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi.
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Mi sembra importante la scelta di un verbo che dice movimento e avvenimento – è il “venire” e la “venuta” del ver.27, come anche il “radunarsi” del ver.28 – e non uno statico “esserci” “nel deserto” o “in casa” (ver.26).
Dunque, la “venuta” del Figlio dell’uomo è un evento e non una situazione statica e stabile! Il Signore nella nostra vita sia personale che comunitaria è sempre “avvenimento”: anche oggi, anche in questo tempo della nostra preghiera! La presenza del Figlio dell’uomo è sempre “come la folgore che viene” (ver.27)!
E tale evento non riguarda solo alcuni luoghi alcune persone, ma assolutamente tutti e tutto: come la folgore che “viene da oriente e brilla fino a occidente”, e non in “luoghi” particolari come potrebbe essere il “deserto” o “la casa”.
Non dobbiamo noi “andare”, perché è Lui che viene! A queste destinazioni particolari non bisogna credere! Il Figlio dell’uomo viene per tutti e a tutti: “Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi” (ver.28). Quest’ultima espressione sembra essere un proverbio e dice una certa “avidità”, e quindi un vivo desiderio! Sembra non confrontabile il nostro modesto desiderio di Lui, con l’infinito desiderio che Lui ha nei nostri confronti!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
In un capitolo così impegnativo, ecco una bella luce: il Figlio dell’uomo viene con la forza, con l’energia del lampo, che si impone improvvisamente nel cielo tempestoso. Il Signore non compare qui con i suoi “titoli” di Messia, di Figlio di Dio, ma come uomo, l’uomo pienamente realizzato nel suo dono d’amore. – L’immagine successiva, con gli avvoltoi che si radunano dove c’è un cadavere, pur nella sua stranezza, esprime efficacemente la reciproca attrazione tra il Signore e noi tutti, che aspiriamo e siamo predestinati all’incontro definitivo con lui.