1 Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, 2 dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un’asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. 3 E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito”». 4 Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: 5 Dite alla figlia di Sion: ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un’asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma. 6 I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: 7 condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. 8 La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. 9 La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!». 10 Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». 11 E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».
Seleziona Pagina
Sembra di vedere che Gesù stesso voglia dare il segno della sua Persona e di quello che si sta compiendo nella storia del Popolo di Dio, e cioè quella venuta del Messia che tutta la storia di Israele ha profetizzato e atteso. Lui stesso manda a prendere in prestito la cavalcatura degli umili e dei poveri.
Non mi sembra che si debba pensare che chi oggi lo accoglie in festa, poi “cambierà parere”! La Parola che oggi riceviamo dalla bontà di Dio vuole mostrare che il Messia che entra a Gerusalemme non è un potente del mondo! Dunque, siamo certamente in un evento di gioia e di gloria, ma tutto è caratterizzato dalla profezia di Zaccaria 9,9: “Dite alla figlia di Sion: ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma” (ver.5). Dunque, un Messia umile e mite, riconosciuto come tale dal popolo che lo accoglie e lo festeggia.
E questo è veramente non previsto! Tale è la reazione di Gerusalemme! Gli splendidi vers.10-11 sembrano quasi contrapporre la città e la folla. La città, agitata, che domanda e si domanda “Chi è costui?”, e la folla che lo accoglie, sia pure non nella pienezza del riconoscimento del Messia, ma come “il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea”.
Tali parole sembrano allontanarsi da quell’ ”Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!” del ver.9. Ma forse ci aiuta a ricordare come il Messia del Signore vuole essere l’adempimento di quella Parola per la quale anche i profeti sono stati respinti e colpiti. Il suo è veramente un “messianesimo” imprevedibile e previsto solo dalla più profonda profezia di Israele.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito”(v.3): è bello vedere che anche il Signore “ha bisogno”. In questo caso, ha bisogno dell’asinello e di sua madre; sennò come si adempirebbero le Scritture sul Messia di pace, umile e mite? Forse ha bisogno anche di noi e del nostro piccolo contributo. – Si può notare anche la delicatezza della seconda affermazione: il Signore rimanderà indietro al più presto le due cavalcature. Non se ne vuole appropriare, non è da lui…, ma li restituirà al legittimo proprietario.