13 Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. 14 Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». 15 E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là.
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Questa presenza dei bambini è preziosa perché ci riporta all’inizio del cap.18 e al bambino che Gesù ha collocato tra i discepoli, e in questo modo unisce profondamente i due capitoli.
Notiamo come i discepoli del Signore sembrino molto esposti a non essere come bambini! E come siano quindi portati a pensare il loro stesso essere discepoli del Signore in termini di grandezza! Lo abbiamo colto anche nei brani dedicati al tema del rapporto tra l’uomo e la donna e al tema del matrimonio e della consacrazione a Dio.
Anche nel nostro brano di oggi sono i discepoli a rimproverare coloro che portano a Gesù i bambini “perché imponesse loro le mani e pregasse” (ver.13).La loro opposizione offre al Signore la possibilità di ribadire che sono i piccoli, e quindi coloro che si fanno piccoli, a poter entrare nel regno, come abbiamo appunto ascoltato già in Mt.18,2-5.
Qui dice: “a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli”. Così abbiamo conferma che anche quelli che “si sono resi eunuchi per il regno dei cieli” (Mt.19,12) nella consacrazione e nel matrimonio sono dei “piccoli”, dei poveri, dei bimbi!
Il ver.15 con quell’ “andò via di là” ci ricorda che proprio Lui, il Figlio di Dio, sta camminando verso la suprema piccolezza della sua Croce.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.