10 Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». 11 Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. 12 Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».
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Il ver.10 mi conferma che nel significato della Parola che stiamo osservando non c’è solamente il tema principale del matrimonio, ma anche il giudizio critico del Signore sul maschilismo imperante in tutte le culture. Quello che nei versetti precedenti abbiamo ascoltato dal Signore in risposta a chi gli chiedeva se era lecito “ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo” (Mt.19,3), ora ha il suo seguito nella reazione dei discepoli (!!): “Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi” (ver.10). Qui mi pare non ci sia solamente il rifiuto di assumersi una così grande responsabilità, ma ancora il rifiuto tutto maschile di accettare la responsabilità di tale relazione.
Gesù afferma con forza che capire questo non può essere che un dono! Non fa parte delle sapienze e delle culture del mondo! La via scelta dal Signore è la sua riflessione sugli eunuchi. Agli eunuchi per nascita e a quelli diventati tali per la violenza umana, Egli aggiunge una terza ipotesi: quella di coloro che “si sono resi tali per il regno dei cieli”.
Possiamo allora utilmente tornare a quando Gesù, affermando che “chiunque ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio”, ammette un’eccezione! Tale eccezione, che solo Matteo ricorda tra gli Evangelisti, e che fa discutere da duemila anni gli esperti, dice “se non caso di unione illegittima”. Ma io sono ormai portato a ritenere che la frase debba essere tradotta in italiano alla lettera: “se non a motivo di fornicazione”, cioè di possesso carnale . Il matrimonio non è possesso carnale, ma donazione reciproca: questo è il significato profondo di quel “non sono più due, ma una carne sola”: qui non c’è possesso carnale ma pienezza di comunione d’amore di cui la relazione sessuale è segno di pienezza! Per questo Gesù coraggiosamente chiama tale unione-comunione essere “eunuchi per il regno dei cieli” (ver.12)!
Qui la sessualità è completamente liberata e glorificata, diventa dono di Dio ed è segno e via “per il regno dei cieli”! Non c’è più niente di possessivo e di violento. La sessualità stessa diventa obbedienza e grande liturgia d’amore! “Chi può capire, capisca” conclude il Signore. Forse abbiamo il dono di capirlo, ma non abbiamo mai finito di capirlo! Come per tutte le cose del Signore nella nostra vita. Tutto è sempre nuovo e sorprendente! Tutto è meraviglioso!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.