38 Allora alcuni scribi e farisei gli dissero: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». 39 Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. 40 Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. 41 Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! 42 Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!
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Il Vangelo secondo Matteo oggi ci regala l’indicazione suprema del mistero e della Persona di Gesù: la sua Pasqua! E’ importante per noi considerare questo “segno” in certo senso come un “contro-segno”, che il ver.40 spiega in tutta chiarezza: il “segno” sarà la morte di Gesù! Ma per noi è ancora più importante ricevere oggi da Lui l’annuncio del “segno” supremo della sua Persona e della sua opera di salvezza: la sua morte in croce come l’atto e l’evento supremo dell’amore di Dio per l’umanità! Il dono della sua Vita! Dunque la Pasqua del Signore come grembo della nuova creazione e della nuova storia. Tutto quello che l’ha preceduta ed è stata donata alla fede dei nostri padri ebrei è preparazione e profezia dell’Alleanza d’amore che in Gesù Dio stringe con tutte le genti.
A questo “segno” supremo è strettamente connesso l’altro “segno” che viene ricordato dal Libro di Giona: la predicazione della Parola: “Quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona!” (ver.41). Cogliamo tutta la provocante attualità di questa Parola che connette strettamente l’evento della Pasqua di Gesù con l’annuncio del Vangelo a tutte le genti.
E infine ecco la memoria splendente della “regina del Sud” che “venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone” (1Re 10,1-10).
Meraviglioso è il “richiamo” tra la ”venuta” di Giona, profezia della venuta del Cristo, e la venuta delle genti, rappresentate dall’antica regina, al Cristo Signore, Colui che certamente “è uno più grande di Salomone” (ver.42).
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.