15 Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti 16 e impose loro di non divulgarlo, 17 perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: 18 Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. Porrò il mio spirito sopra di lui e annuncerà alle nazioni la giustizia. 19 Non contesterà né griderà né si udrà nelle piazze la sua voce. 20 Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia; 21 nel suo nome spereranno le nazioni.
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Gesù è costretto a fuggire, come tanti perseguitati di oggi. Ma dovunque va, continua a curare, ad aiutare tutti. Non vuole che gli facciano pubblicità, poiché non vuole essere un capo politico o militare. La sua. figura è perfettamente tratteggiata dal profeta: egli è l’amato da Dio, colmo del suo Spirito e agirà con dolcezza, con pazienza, soccorrendo i più deboli. Opererà per un mondo giusto in cui ogni forma di schiavitù sia eliminata. Un grande progetto per i suoi discepoli.
La Parola del Signore oggi ci dona un momento di pace e di raccoglimento. Gesù si allontana dalla sinagoga dove ha sanato un uomo in giorno di sabato attirandosi l’opposizione dei farisei. I molti che lo seguono – e quel “seguire” è il verbo tipico per dire la condizione dei discepoli – sembrano un’assemblea di pace! Egli li guarisce tutti! Tutti, infatti siamo “ammalati”, cioè prigionieri di un male dal quale solo Lui può salvarci e liberarci! E per questo Egli è stato mandato dal Padre ed è venuto a noi! Al ver.16, Gesù chiede che questo grande evento di guarigioni sia tenuto segreto. Matteo commenta questo, affermando che in tal modo si compie nella persona e nell’opera di Gesù la predizione del profeta Isaia! Gesù viene in questo modo identificato con il servo amato da Dio, servo sul quale Dio ha posto tutto il suo compiacimento, tutta la sua elezione d’amore! Questo Servo è mandato ad annunciare e a donare “la giustizia”, cioè la vita nuova dei figli di Dio, a tutte le nazioni del mondo! (ver.18). La nota profonda di questo Servo è la sua umile mitezza. I vers.19-20 descrivono tale mitezza: “Non contesterà e non griderà … non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta!”. Vuole proprio la salvezza di tutti e di tutto! “Nel suo nome spereranno le nazioni”: è proprio la salvezza universale! Anche la nostra!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.