11 In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. 12 Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. 13 Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. 14 E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire. 15 Chi ha orecchi, ascolti! 16 A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: 17 “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”. 18 È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. 19 È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
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Mi sono soffermato solo sulle prime parole di Gesù: “… il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”. In poche parole, una grande rivelazione: i discepoli di Gesù – poiché lui stesso ha chiamato e definito “piccoli” i suoi discepoli – sono più “grandi” dei grandissimo precursore, profeta, angelo (come ha spiegato ieri Giovanni) quale è stato il Battista! Siamo entrati a far parte di una realtà talmente grande, messi a parte della condizione divina, intangibili perfino da parte della morte (quella definitiva), che – a esserne consapevoli – c’è da “andare fuori di testa”. Questa è la realtà della nostra vita, anche se non ce ne capacitiamo e non siamo sempre all’altezza.
La grande e gioiosa lode che oggi il Signore ci regala e ci chiede per Giovanni Battista è in realtà fonte e bellezza del mistero del Signore Gesù nella vita nostra e di tutta l’umanità! Ascoltando la Parola del ver.11 ci possiamo chiedere chi siamo noi, e da chi siamo nati, noi, che non siamo “nati da donna” e che ben sappiamo quanto siamo piccoli!
Noi siamo figli di Dio!
Il nostro Battesimo proclama la fine di un’umanità legata alla stirpe mortale dei figli di Adamo, la nascita della grande universale famiglia dei figli di Dio, e dunque la divina bellezza di tutta l’umanità figlia di Dio!
Per questo, anche “il più piccolo” di questa nuova umanità salvata e amata “è più grande di Giovanni Battista”!
E questa non è umiliazione, ma, al contrario, gloria della piccola famiglia del Popolo di Israele che ha profetizzato e preparato l’evento della salvezza di tutta l’umanità figlia di Dio! Questo è il Vangelo che ci è stato donato perché noi possiamo annunciarlo, testimoniarlo e donarlo all’intera umanità!
La “violenza” di cui parla il ver.12 dice l’inevitabile ingiustizia di tutto ciò che rimane ancorato ad una vecchia economia di potere, sia materiale che spirituale!
Sono purtroppo presenti anche oggi quei “violenti” che si impadroniscono di una realtà che non è la loro!
Il ver.13 ci regala la memoria e la sintesi della salvezza custodita e attesa dal Popolo della Prima Alleanza, “fino a Giovanni”!
L’ “Elia” atteso dalla fede dei padri ebrei per la fine dei tempi è appunto Giovanni Battista: così proclama il ver.14!
Il pericolo e il dramma della nostra generazione è quello di non comprendere l’evento di Gesù, inizio della nuova creazione e della nuova storia!
Con Lui tutto è stato rinnovato e illuminato! Il rischio è di non riconoscere e accogliere tale radicale evento con tutte le sue assolute novità!
Sarebbe come scambiare il ballo della gioia con il lamento della tristezza! (vers.16-17).
La divina continuità tra la Prima e la Nuova Alleanza, rappresentate dalle Persone del Battista e del Signore Gesù è accolta e glorificata.
Se ne coglie la meravigliosa differenza nella loro assoluta continuità e contiguità!
La gloria di Israele è la luce e la fede di Gesù!
Il “digiuno” umile e fedele di Israele deve ora diventare la mensa nuziale e festosa del nuovo Popolo di Dio, chiamato alla salvezza dal sacrificio d’amore di Gesù, il Figlio dell’uomo, Figlio di Dio!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni