8 C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9 Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10 ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11 oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 13 E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: 14 «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama». 15 Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 16 Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18 Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19 Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20 I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. 21 Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
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C’è un certo “parallelismo” tra la Parola che oggi riceviamo dal Vangelo secondo Luca e la visita dei Magi ricordata da Matteo 2,1-12.
Ricordo volentieri questo particolare che sottolinea un legame tra la “povertà” che abbiamo incontrato nell’evento della nascita del Bambino che la Madre depone nella mangiatoia, e i “poveri” (questi pastori) e i “lontani” (i magi) che per rimi vengono convocati intorno a Gesù Bambino!
Ai pastori che nella notte vegliano sul gregge penso si possa attribuire anche un riferimento ai profeti e a tutto quello che nella Prima Alleanza ha vegliato sul Popolo di Dio nella sua attesa del Messia del Signore nella notte della storia. Così il ver.8.
Ed è ancora “un angelo del Signore” (ver.9) che viene a illuminare la notte dei pastori con una grande luce che li riempie di grande timore, e con l’annuncio della nascita di Gesù a Betlemme, la città di Davide (ver.11): un annuncio di grande gioia per i pastori, che sarà gioia di tutto il popolo (ver.10).
L’angelo annuncia e proclama la nascita del “Salvatore che è Cristo Signore”!
E’ straordinario e meraviglioso il “segno” poverissimo dell’annuncio e dell’evento straordinario della salvezza: “troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”!! (ver.12).
L’annuncio dell’Angelo viene subito confermato dall’apparizione di una “moltitudine dell’esercito celeste che loda Dio e proclama il senso profondo dell’evento: “Gloria a Dio nel più alto del cielo e sulla terra pace agli uomini, che Egli ama”!! (ver.14). Quegli uomini “che Egli ama” sono l’intera umanità!
Meravigliosa la reazione dei pastori quando gli Angeli si allontanano: “Andiamo fino a Betlemme e <vediamo questa parola che è avvenuta che il Signore ci ha fatto conoscere”! La traduzione letterale del testo mette in grande collegamento “la Parola udita” con il desiderio di “vedere” questa Parola!
Vanno senza indugio (ver.16) e trovano la Santa Famiglia!
La meraviglia del ver.17 fa dei pastori gli annunciatori di quello che essi stessi hanno ascoltato!
A questo punto scopriamo che la stalla si è popolata: “Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori”! (ver.18).
C’è dunque tutto il mondo intorno alla nascita di questo bambino!
Maria diventa allora immagine e figura della custodi e della meditazione della Parola!(ver.19).
Ma anche i pastori che hanno annunciato a tutti quello che hanno ascoltato dall’Angelo, a loro volta tornano “glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, come era stato detto loro”: mi sembra che questa espressione descriva meravigliosamente il mistero e la divina bellezza e potenza della Parola di Dio nella nostra vita!
E si può forse di re non solo della Parola, ma anche dei “segni” (la liturgia?) che l’accompagnano. Il ver.21 ci dice della circoncisione del Bambino e del suo nome: Gesù!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.