6 Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7 Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
1 Commento
Giovanni Nicolini
il 25 Maggio 2017 alle 07:35
Vedo oggi in questi due il mistero e la bellezza di tutti i miei fratelli e figli sposi chiamati alla maternità e alla paternità.
E’ certamente di grande rilievo la povertà del luogo e ancor di più la povertà della loro condizione.
E subito il ruolo protagonista di lei: a metà ver.6 lei è il soggetto protagonista dell’evento, e la sua “obbedienza” all’evento, al compiersi i giorni del suo generare.
Alla lettera dice appunto che “si compirono i giorni del suo generare”, e quindi la sua obbedienza!
Il ver.7 riprende puntualmente il verbo: “e generò il figlio suo il primogenito”, dove questo primogenito non è tanto per dire che ci saranno altri figli, ma per dire fin d’ora che come ogni altro primogenito degli ebrei anche questo sarà “consacrato” – offerto! – al Signore.
Mi sembra terribilmente bella la precisazione del loro essere “senza posto”. Può darsi che si tratti di una circostanza di super-affollamento. Ma resta in ogni modo che la mangiatoia è stata la “culla” del Figlio di Dio!
Non ne traggo rivendicazioni populiste, ma una commossa ammirazione per quest’ “ultimo posto” che Dio sceglie per suo Figlio!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Vedo oggi in questi due il mistero e la bellezza di tutti i miei fratelli e figli sposi chiamati alla maternità e alla paternità.
E’ certamente di grande rilievo la povertà del luogo e ancor di più la povertà della loro condizione.
E subito il ruolo protagonista di lei: a metà ver.6 lei è il soggetto protagonista dell’evento, e la sua “obbedienza” all’evento, al compiersi i giorni del suo generare.
Alla lettera dice appunto che “si compirono i giorni del suo generare”, e quindi la sua obbedienza!
Il ver.7 riprende puntualmente il verbo: “e generò il figlio suo il primogenito”, dove questo primogenito non è tanto per dire che ci saranno altri figli, ma per dire fin d’ora che come ogni altro primogenito degli ebrei anche questo sarà “consacrato” – offerto! – al Signore.
Mi sembra terribilmente bella la precisazione del loro essere “senza posto”. Può darsi che si tratti di una circostanza di super-affollamento. Ma resta in ogni modo che la mangiatoia è stata la “culla” del Figlio di Dio!
Non ne traggo rivendicazioni populiste, ma una commossa ammirazione per quest’ “ultimo posto” che Dio sceglie per suo Figlio!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.