36 Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 37 Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39 Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». 40 Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41 Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 42 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43 egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
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COMMENTO
La Parola che oggi riceviamo dalla bontà del Signore sembra provocare la nostra attenzione verso una condizione di “normalità” con Lui e – dico io – conseguentemente, anche con i fratelli e le sorelle che ci hanno preceduto nella Pasqua di risurrezione.
Il grande regalo della Parola di oggi vuole donarci la realtà di un rapporto semplice e profondo con tutti coloro che hanno celebrato la loro ultima Pasqua.
Innanzitutto ci viene regalata la vicenda e la situazione della loro salvezza. Non sono “fantasmi”, ma sono le persone che abbiamo conosciuto e amato.
Quello che oggi il Risorto ci dice non solo ci consola, ma anche ci invita ad avere, con Lui e attraverso di Lui, una comunione semplice e piena con tutti i nostri cari.
Anche il particolare di quella “porzione di pesce arrostito”, che il Signore mangia davanti ai discepoli, conferma e illumina la nostra affettuosa comunione con i nostri cari che ci hanno preceduti e sono accanto al Signore risorto.
Il grande regalo di oggi vuole incoraggiarci e regalarci una comunione piena con loro, che si esprime nella semplicità e umanità di un pasto comune.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Francesco e Giovanni