1 Oracolo su Moab. Sì, è stata devastata di notte, Ar-Moab è stata distrutta; è stata devastata di notte, Kir-Moab è stata distrutta. 2 È salita la gente di Dibon sulle alture, per piangere; sul Nebo e su Màdaba Moab innalza un lamento; ogni testa è rasata, ogni barba è tagliata. 3 Nelle sue strade si indossa il sacco, sulle sue terrazze e nelle sue piazze ognuno fa il lamento e si scioglie in lacrime. 4 Emettono urla Chesbon ed Elalè, la loro eco giunge fino a Iaas. Per questo gli armati di Moab alzano lamenti, e il loro animo freme. 5 Il mio cuore geme per Moab; i suoi fuggiaschi giungono fino a Soar. Piangendo, salgono la salita di Luchìt. Sulla via di Coronàim mandano grida strazianti. 6 Le acque di Nimrìm sono un deserto, l’erba si è seccata, finita è la pastura; non c’è più nulla di verde. 7 Per questo fanno provviste, trasportano le loro riserve al di là del torrente dei Salici. 8 Risuonano grida per tutto il territorio di Moab; il suo urlo giunge fino a Eglàim, fino a Beer-Elìm il suo urlo. 9 Le acque di Dimon sono piene di sangue, eppure colpirò Dimon con altri mali: un leone per i fuggiaschi di Moab e per il resto della regione.
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Un rapido sguardo ai capitoli che ci aspettano, mi sembra dica che fino a Is.24 e all’inizio di Is.25 ascolteremo l’annuncio della sconfitta e della decadenza di tutti i popoli e di tutte le terre. Penso di dover fare attenzione a questo, perché mi sembra che la sorte di Moab confermi che il vero bene sia di Israele sia di tutti popoli della terra è l’umile e mite sottomissione al mistero di Dio che vuole e opera la salvezza del suo popolo e di tutte le genti.
Ma sarà salvezza, e non dominio e prevaricazione!
Si tratta dunque del severo giudizio di Dio sulle nostre “grandezze” mondane!
Anche le ambizioni personali!
Un’ attenzione particolare è dedicata a Moab forse proprio per il drammatico contrasto tra la sua precedente grandezza e l’attuale sua rovina!
Ed è interessante anche la partecipazione profonda del profeta a tale rovina: “Il mio cuore geme per Moab”! (ver.5).
Il gemito di Isaia sembra fondersi con il lamento di tutta questa gente, compresi i soldati (gli “armati” del ver.4).
Il dramma viene descritto come un grande “urlo” di spavento e di dolore (ver.8)!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.