1 Mandate l’agnello al signore della regione, da Sela del deserto al monte della figlia di Sion. 2 Come un uccello fuggitivo, come una nidiata dispersa saranno le figlie di Moab ai guadi dell’Arnon. 3 Dacci un consiglio, prendi una decisione! Rendi come la notte la tua ombra in pieno mezzogiorno; nascondi i dispersi, non tradire i fuggiaschi. 4 Siano tuoi ospiti i dispersi di Moab; sii loro rifugio di fronte al devastatore. Quando sarà estinto il tiranno e finita la devastazione, scomparso il distruttore della regione, 5 allora sarà stabilito un trono sulla mansuetudine, vi siederà con tutta fedeltà, nella tenda di Davide, un giudice sollecito del diritto e pronto alla giustizia.
Isaia 16,1-5

San Girolamo ci aiuta a leggere questo agnello, inviato al monte della figlia di Sion (il monte del Tempio in Gerusalemme) come una profezia del Signore Gesù, agnello di Dio.
Prosegue lo sguardo di attenzione e cura del Dio di Israele per questo popolo pagano, Moab, che secondo Deut 2, non deve essere invaso da Israele. Oggi, addirittura, secondo i vers. 3 e 4, il popolo eletto deve accogliere i fuggitivi di Moab (San Girolamo dice “i profughi”!) e diventare loro luogo di rifugio nel tempo della sventura.
“Allora sarà stabilito un trono sulla mansuetudine … e vi siederà, nella tenda di Davide, un giudice sollecito del diritto e pronto alla giustizia” (vers. 5): ancora una bellissima profezia messianica. Anche la piccola chiesa di Sammartini, restaurata e riaperta dopo gli anni del terremoto, è apparsa ieri una “tenda” accogliente per tanti.
Dio vi benedica e voi benedite noi. F
Parola d’ordine di questo oracolo: ospitare e soccorrere i rifugiati! Le donne di Moab sono “come una nidiata dispersa”; i moabiti sono dispersi e fuggiaschi… Siano accolti in Gerusalemme! – Si rivolge a Dio una preghiera: “Rendi come la notte la tua ombra in pieno mezzogiorno”, un’ombra che protegge e che salva. C’è la certezza che, scomparso il persecutore e distruttore, ci sarà un regno fondato sulla mansuetudine, sul diritto e la giustizia. Tutto ciò si è compiuto in Gesù e se ne aspetta il compimento, cui possiamo partecipare e contribuire anche noi.