Rinuncio a pubblicare la risposta di un nostro lettore, perché da pochi minuti, adesso sono le sei del mattino di sabato, ieri, quattordici novembre, il mio fratello Francesco e poi altri tre amici lettori di “Cose di questo mondo” mi hanno dato le drammatiche notizie di Parigi e della Francia. Ho ricevuto queste telefonate mentre pregavo sul testo di Matteo 27,1-10 e mi preparavo alla Messa. Quei versetti evangelici si aprono con la congiura contro il Signore da parte dei sacerdoti e degli anziani che vogliono ucciderlo e lo consegnano a Pilato. Poi il testo di Matteo ci racconta, lui solo lo fa tra gli evangelisti, del grande dramma di Giuda: il suo pentimento, il tentativo di restituire ai mandanti le trenta monete con le quali gli hanno pagato il tradimento e adesso, il loro cupo e omicida cinismo: “A noi che importa? Pensaci tu!” con il quale rispondono alla sua dolorosa confessione: “Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente”. Quello che più mi ha preso e commosso dell’episodio è la potente presenza di un assente: di Lui, Gesù! Lui è ormai consegnato a Pilato. Non è ancora morto, ma la potenza del suo sangue raccoglie tutti gli eventi, li illumina e li trasforma: dal “sangue” innocente di cui si confessa Giuda, al campo per la sepoltura degli stranieri il campo del sangue, che sarà comperato con i soldi dati a Giuda e da lui gettati per andare ad impiccarsi. Anche il sangue versato a Parigi bisogna raccoglierlo con il sangue del Signore, perché siamo alla fine della storia, come oggi ci annuncia questa penultima domenica dell’Anno Liturgico. E alla fine tutti gli uomini e le donne del mondo sono figli di Dio e cittadini di Gerusalemme, e quindi con il diritto di morire e risorgere nella Santa Gerusalemme che scende dal cielo adorna come una sposa. Ho molta paura per quello che adesso accadrà! E non solo a Parigi e in Francia, ma dappertutto! Anche, probabilmente, qui a Bologna. Anche nella mente e nei cuori di molti di noi! In ogni caso, molto sangue verrà sparso. Spero non sangue-sangue. Ma certamente molto sangue di orrore, di rabbia, di odio, di vendetta. E quindi di inimicizia, di ostilità, di chiusura. Oggi tutto questo sangue bisogna portarlo a Messa con quel poco di fede e di preghiera che possiamo avere. Il dramma di ieri sera in Francia avrà sicuramente ripercussioni anche qui da noi. Speriamo senza violenze. In ogni modo è importante sperare che quel sangue di Gesù, che è stato così prezioso anche per quello che io spero sulla sorte di Giuda, sia potente anche per noi, oggi. Buona Domenica a tutti voi.
Giovanni della Dozza.
Domenica 15 Novembre 2015.