1 Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2 Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3 Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4 Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5 Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6 Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7 e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9 Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. 10 I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa.
Giovanni 20,1-10

E’ la mattina di Pasqua! E’ “il primo giorno della settimana” (ver.1). E’ l’inizio della nuova creazione! E’ l’inizio della nuova storia! Maria di Magdala si reca al sepolcro: è “mattino”, ma è “ancora buio”. La pietra “tolta dal sepolcro” è dunque ancora un segno negativo per lei.
La sua reazione, la sua corsa “da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava” (ver.2), dice che lei deve ancora essere condotta dal buio alla luce.
Ma ormai non i può più vivere senza di Lui: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto”.
La storia che l’ha accolto ora ne sente con inquietudine la mancanza. Ormai l’umanità, rappresentata da Maria, non può stare senza di Lui.
C’è qualcosa di meraviglioso e di tremendo insieme, in quel suo voler avere Lui, anche se morto!
E qui si innesta la reazione e la vicenda dei due discepoli: Pietro e l’altro discepolo, quello che Gesù amava. La loro corsa.
E “l’altro discepolo” che corre più veloce di Pietro e che giunge per prima al sepolcro: è impossibile non cogliere qui un significato più profondo che quello di una maggiore prestanza fisica.
E dunque “Pietro, che lo seguiva” dice il suo essere condotto da chi più veloce di lui corre verso il dono della fede.
Ed è bellissimo quel non entrare del discepolo amato, che forse non è solo rispetto per l’anziano, ma complementarietà e convergenza di doni diversi.
Ed ecco allora, ai vers.6-7, i segni della fede, che in sé, razionalmente, non sarebbero veramente “segni”, ma se mai confermerebbero l’inquietudine dolorosa di Maria.
I “segni” non sono infatti prove della fede! E questo l’abbiamo visto lungo tutto il quarto Vangelo. Ma luoghi della fede, che solo il dono della fede può cogliere e accogliere.
Solo la fede può vedere i segni della fede: “e vide e credette” si dice del discepolo amato, al ver.8!
E per questo, al ver.9, i segni della fede, i modesti teli e il sudario ripiegato a parte sono premessa del segno supremo della fede, la Scrittura, il grande meraviglioso divino orizzonte della fede.
Anche la Scrittura non è prova della fede, ma ne è l’illuminazione!
Anche il nostro modesto incontro intorno alla Parola è piccolo frutto del dono che ciascuno e tutti abbiamo ricevuto. O meglio, frutto del dono che incessantemente riceviamo.
E’ il dono della fede che ci rivela che il Signore “doveva risorgere dai morti” come ci dice la Scrittura. Ed è il dono della fede che anche oggi, ora, ci fa risorgere dalle tenebre alla luce. Dono! Solo dono!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Maria di Magdala è la prima a sentire il bisogno, l’urgenza di correre al sepolcro, di incontrare il Signore almeno nel suo corpo. Essa rappresenta la comunità dei discepoli, protesa verso il suo Signore ma ancora “nelle tenebre”, o addirittura l’umanità tutta, come suggerisce (don) Giovanni. – Come mai “il discepolo che Gesù amava” corre più veloce e arriva per primo? Forse la risposta sta proprio in quella relazione d’amore, in quella intimità che il discepolo aveva vissuto nel corso dell’ultima cena e ai piedi della croce. (Quanto a noi, che amiamo secondo le nostre capacità e i nostri limiti, possiamo se non altro affiancarci a Pietro e cercare di arrivare con lui). Il testo dice che Simon Pietro seguiva l’altro discepolo: quando avrà fatto l’esperienza del Signore risorto, il Signore stesso gli dirà: “Tu segui (solo) me”. – Il racconto mette in rilievo i teli: a Lazzaro avevano dovuto toglierli; Gesù invece se ne è liberato autonomamente, come si è liberato della morte.