6 Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. 7 Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, 8 perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
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Chiediamo al Signore la grazia di essere sempre più consapevoli del dono immenso che è questo tratto di cammino in Gv.17, dove veniamo portati e accolti nella suprema intimità di Dio. Ci viene concesso di entrare e di contemplare il dato più profondo della comunione tra il Padre e il Figlio: la preghiera di Gesù. E desidero comunicarvi anche un’altra considerazione di carattere generale su tutto questo capitolo: come siamo preziosi e amati da Dio! E’ imbarazzante dover accettare che il nostro rapporto e la nostra comunione con Lui sia quasi niente rispetto a quello che dalla preghiera di Gesù veniamo a sapere dell’amore con il quale Dio ci cerca e ci accoglie.
C’è un’elezione divina che precede ogni nostra esperienza e consapevolezza, e che viene espressa al ver.6: siamo stati dati e affidati dal Padre al Figlio, perché questi ci manifestasse il nome di Dio,. Terrei fermo il verbo “manifestare”, che è ben più che dire, perché comprende non solo le parole, ma prima di tutto la sua presenza nella nostra storia, e insieme alle sue parole, tutto quello che Gesù fa per noi. Qui l’Evangelista fa uso del verbo che in italiano è presente con la parola “epifania”, appunto manifestazione, rivelazione, dimostrazione …. . La Parola resta l’elemento privilegiato dell’opera di Gesù per noi, come ascoltiamo ancora dal ver.6: “li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola”. Anche a proposito di questo verbo “osservare” ricordiamoci della ricchezza del suo significato, che non dice una osservanza esteriore, ma una custodia, una “convivenza” con la Parola.
Tutto questo ha la sua suprema fioritura e fecondità nella nostra consapevolezza della comunione tra il Padre e il Figlio. I vers.7-8 hanno questo obiettivo privilegiato: “Ora essi sanno … (ver.7) … “e sanno veramente … (ver.8). “Sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te …e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato”.
Anticipiamo quello che ampiamente, se Dio vorrà, riceveremo nel seguito. Perché la consapevolezza della assoluta comunione tra il Padre e il Figlio è così essenziale? Perché il fine di questa preghiera è quello di rivelare e donare a noi proprio quella comunione d’amore che è propria dell’amore che unisce il Padre al Figlio e il Figlio al Padre.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.