assistenza sanitariaEro completamente nudo nel letto d’ospedale, e una giovane infermiera stava curando il mio brutto corpo malato. L’ho sentita un’ingiustizia. Ho faticato a tacere. Nei giorni successivi mi sono rassegnato. La settimana dopo mi sono dispiaciuto dei pensieri fatti e le ho chiesto scusa per una cosa che non riuscivo a dirle. Lei mi ha risposto che forse indovinava i miei pensieri, e siccome l’ho interrogata mi ha detto quello che avevo pensato i giorni prima. Mi sono commosso. Però continuo a pensare che dovrebbero trovare il modo di evitare queste cose.

E’ capitato così anche a me. E già l’avevo pesato quando da “sano” osservavo gli interventi alle persone malate. Infermieri maschi sono pochi e mi chiedevo come avrei vissuto una vicenda simile. Mi è capitato. Caduto dentro un “tombino”, rotto il femore, ero anch’io un malato. Devo dirle che per me è stato più semplice forse proprio perché avevo già fatto queste considerazioni con me stesso. Anche per me è stata, e da subito, un’esperienza di pace. Ho avvertito subito la delicatezza e la gentilezza di quella giovane infermiera. Mi sono chiesto se potesse essere una mia figlia o addirittura una mia nipotina. L’idea di essere nonno mi ha fatto sorridere, e lei sorridendo me ne ha chiesto il motivo. Le ho risposto di essere ammirato della sua qualità professionale. Allora ha sorriso anche lei, dicendomi che si trattava di un servizio da poco. Le ho potuto dire che anche i piccoli segni sono capaci di trasmettere grandi beni. Siamo diventati amici, e ogni tanto la incontro andando in visita da qualcuno. Una volta, non so perché, è venuta ad ascoltare una mia chiacchierata sulle Missioni in Africa. Così mi ha detto che anch’io sono abbastanza bravo. In quei giorni passati all’ospedale non potevo dir Messa. E neanche andare a Messa. Poi piano piano è arrivato un pensiero: che in quei giorni quella era la mia Messa. Il malato vicino a me, chi mi curava, chi mi veniva a trovare: una bella Messa. Grazie per il suo messaggio che mi ha portato a queste memorie.
Buona Domenica.

Giovanni della Dozza.

Domenica 25 Agosto 2013