Cose di questo mondo – Resto del Carlino del 15 aprile 2007

Per la seconda volta in poche settimane mi incrocio con un certo scontento nei confronti di Dio. In quaresima era stata la vicenda di quell’uomo onesto e scrupoloso che non riusciva a tollerare la mollezza di suo padre, di Dio appunto, tutto impegnato a far festa al figlio minore, un debosciato sperperatore che dopo aver dissipato mezza sostanza famigliare veniva in cerca di un pezzo di pane ed era ricevuto con feste mai viste prima in quella casa. Una casa benestante, certo. Ma dove era necessario tener ferma una plurisecolare tradizione di amore al lavoro e di modestia del tenore di vita. Una casa che poteva permettersi ogni comodit, ma dove l’appello al dovere quotidiano di ciascuno era sempre stato lo stile e il vanto della famiglia. La bomba di questo figlio depravato era stata grande prova per tutti. Ora per sembrava al di l di ogni buon senso e di ogni corretta abitudine famigliare la debolezza senile di questo Dio Padre e di tutti i suoi abbracciamenti per chi nulla meritava, se non le giuste conseguenze di una strada balorda.
In questa settimana di Pasqua mi sono riposato su un testo biblico pi antico. Sulla vicenda di Giona profeta, della sua fede sincera, e, anche per lui, del suo sdegno per un Dio che provoca nel suo popolo un’enorme confusione. Inutile dare una Legge, tempo perso cercare di custodire con amore geloso le linee portanti di una vita umana degna di Dio…per poi lasciarsi vincere da buonismi assurdi, disposti a lasciarsi convincere da lacrimose commedie di pentimento, comprese le mutandine di sacco penitenziale fatte indossare anche ai cagnolini. Quasi una presa in giro. Giona troppo intelligente e troppo esperto per non sapere che questa la “debolezza” di Dio, e che quindi necessario arrivare qualche volta a “tagliare l’angolo” per non farsi complici di un Dio talmente esposto ai sentimenti da lasciarsi prendere in giro da tutto il mondo. Un Dio serio un Dio che sta fermo nelle sue linee, e che fa patti chiari con tutti e con ciascunno. Nessuno escluso da casa. Ma la Casa di Dio ha le sue regole. Regole, tra l’altro che non sono assurdit e misticismi, ma linee di buon senso e norme semplici e ovvie di buon comportamento. Si sa che il mondo va per le sue strade assurde. Ma Lui non si ferma! Lui si riempie di ansiosa preoccupazione per la citt pagana e non si mette in pace finch non costringe il povero Giona a farsi annunciatore di un giudizio tremendo che Giona sa benissimo non verr mai posto in atto. Non si sa come n perch, ma questi abitanti di Ninive mettono insieme una specie di liturgia penitenziale collettiva e il Buon Dio tutto contento. Ma Giona no. Giona non ci sta. Portare avanti in questo modo le cose vuol dire confondere ogni possibile progetto di riforma vera ed efficace. Mi veniva in mente l’ira furibonda del vecchio Grande Inquisitore nell’inserto dei Fratelli Karamazov davanti al sorriso silenzioso di Ges che si lasciava accusare dello stesso crimine commesso a Ninive. E mi veniva in mente ancora una volta la “trovata” meravigliosa di Dio per venir fuori da tutte queste obiezioni e accuse. “Quaranta giorni e Ninive sar distrutta” era l’inconsistente minaccia che il povero Giona doveva annunciare. Ed eccoti Ninive tutta bella in piedi, come se niente fosse stato. Per questo, Dio Padre aveva chiesto al Figlio la disponibilit per una strada che l’avrebbe portato fino alla Croce. Vicenda di un Dio che entra nella distruzione per toglierci dalla distruzione. Risurrezione del Crocifisso, perch resti ormai fissata nel firmamento della storia umana la vicenda del Dio buono che non vuole la morte del peccatore e muore per lui. Buona Domenica. d.Giovanni.