8 Voglio dunque che gli uomini preghino, dovunque si trovino, alzando al cielo mani pure senza ira e senza contese.
9 Alla stessa maniera facciano le donne, con abiti decenti, adornandosi di pudore e riservatezza, non di trecce e ornamenti d’oro, di perle o di vesti sontuose, 10 ma di opere buone, come conviene a donne che fanno professione di pietà.
11 La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. 12 Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. 13 Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; 14 e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. 15 Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia.
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Mi sembra interessante che la relazione tra l’uomo e la donna prenda inizio e ispirazione dalla preghiera. Come in altri luoghi del Nuovo Testamento, per esempio 1Pietro 3,1-7 che potrete utilmente considerare, l’atteggiamento delle donne è decisivo rispetto alla vita e al comportamento dei loro uomini. In tal senso conviene ricordare come la donna, la sposa, sia chiamata ad essere segno della chiesa, e quindi esemplare per tutti, sia uomini che donne; vi consiglio di considerare a questo proposito Efesini 5,21-33, dove alla sottomissione della donna deve corrispondere nell’uomo l’offerta della sua vita per lei!
Al ver.8 è chiesta agli uomini la preghiera in ogni luogo (che sembra suggerire la preghiera in ogni circostanza, cioè sempre), ed è chiesta come grande celebrazione di pace e nella pace:”senza ira e senza contese”, contro ogni idolo di violenza e di guerra, contro ogni giustificazione della conflittualità. E’ bello il segno delle mani pure e levate verso il cielo, lontane dal brandire strumenti di offesa e di morte.
Alle donne è richiesto un atteggiamento corrispondente, armonico e a sostegno di quanto è chiesto ai loro uomini:”Alla stessa maniera…”(ver.9). Il loro aspetto esteriore deve rispecchiare ed esprimere “pudore e riservatezza”, che sono l’ornamento prezioso della loro femminilità, rinunciando agli ornamenti della seduzione che così fortemente esprimono la loro dipendenza dall’uomo e favoriscono in lui quell’ “ira e contesa” che è loro proibita nella redenzione della loro vita e particolarmente nel rapporto con la donna. Il ver.10 esalta in alternativa la bellezza della loro pietà manifestata attraverso le loro buone opere.
In questa celebrazione del mistero della chiesa e della nuova umanità da parte della donna, i vers.11-15 fanno di lei il segno di tutta l’umanità che, sedotta e allontanata da Dio al principio della storia, ora, per il sacrificio d’amore del Cristo suo Sposo, trova pienamente la verità e la bellezza della comunione con Dio nella quiete interiore e nella piena obbedienza al Signore (ver.11). Tale quiete viene citata nuovamente al ver.12 come alternativa radicale all’ipotesi di un’umanità che esalti sapienze mondane separate da Dio e nutrite di violenza e di sete di potere. E’ la nuova umanità che, come Eva è stata tratta dall’uomo, così è nata dal Cristo e dal suo sacrificio d’amore, ed è quindi ormai libera da ogni seduzione del Male: così i vers.13-14. Questa “Sposa” che scende dal cielo (Apocalisse 21-22) non genera più la morte, ma è feconda del sacrificio dello Sposo e genera la vita (ver.15), nelle grandi vie della fede, dell’amore e della comunione con la santità di Dio.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
Diversi elementi portano a tenere in stretto collegamento il testo di oggi con quello che precede: l’inizio riguardo alla preghiera riporta al v.1 del capitolo; il termine tradotto “in silenzio” e “in atteggiamento tranquillo è lo stesso del v.2 “una vita tranquilla”. Al v.4 poi si diceva che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità”, e oggi riguardo alla donna/Eva si dice che “sarà salvata”; inoltre “l’apprendimento in silenzio e tutta sottomissione del v.11 lo si può comprendere come l’apprendimento che porta alla conoscenza della verità, in contrapposizione a ciò che leggeremo in 2 Tim 3,6-7 rispetto alle “donnicciuole cariche di peccati, piene di passioni di ogni genere, che stanno sempre lì ad imparare senza mai giungere alla conoscenza della verità”.
Riguardo al termine tradotto “in silenzio” e “in atteggiamento tranquillo”, è importante che il relativo verbo sia applicato nel Vangelo di Luca alle donne che, dopo avere accompagnato Gesù fino alla sua sepoltura, “osservano il riposo”, secondo il comandamento. E’ quindi un modo di essere tutto teso alla recezione dell’evento di resurrezione del Signore.
Il Vangelo di oggi accompagna il testo della lettera presentando il desiderio di Dio di una partecipazione di tutti al lavoro nella vigna e la sua bontà che a tutti elargisce nello stesso modo, e che impone una assoluta negazione dello spirito di competizione e di confronto, ma a gioire per il dono che ciascuno riceve, in comunione con gli altri.
La sottolineatura nel testo di oggi della preghiera e del silenzio/tranquillità, ha dei riflessi evidenti nella nostra regola di fratelli e sorelle. Anche l’accenno alla generazione di figli rimanda alla sezione della castità, in relazione alla solitudine totale dello spirito come pegno benedetto di una fecondità sovrannaturale nei confronti di molte anime.