2,1 Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, 2 per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità. 3 Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, 4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. 5 Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, 6 che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, 7 e di essa io sono stato fatto banditore e apostolo – dico la verità, non mentisco -, maestro dei pagani nella fede e nella verità.
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Le parole che oggi il Signore ci regala portano insegnamenti preziosi e piuttosto rari. Vi si respira un clima di grande universalità. Suggeriscono atteggiamenti di apertura, benevolenza, pazienza. Quanto alle quattro parole usate da Paolo per dire i diversi volti della preghiera, possiamo pensare che la prima dica la supplica, la seconda sia il termine più ampio per significare la preghiera, la terza dica l’intercessione e la quarta il rendimento di grazie. Noi possiamo semplicemente ricordare che i due versanti fondamentali della preghiera ebraico-cristiana sono appunto la supplica e il ringraziamento. Entrambi dicono il volto essenzialmente povero dell’esistenza e quindi appunto la supplica perchè tutto abbiamo bisogno di ricevere e per tutto dobbiamo ringraziare. Il nostro testo colloca questo nell’orizzonte dell’universalità – “per tutti gli uomini” – al di là di ogni etnìa e fede o non fede religiosa.
Il ver.2 suggerisce in modo particolare la preghiera per i capi. C’è forse un velo di ironia e scetticismo nell’indicazione di pregare per loro affinchè la nostra vita possa svolgersi in pace! E’ interessante cogliere qui come l’Apostolo consideri positivamente un’esistenza che si possa trascorrere, quanto alle condizioni, in un clima di raccoglimento e di pace, e quanto alla sostanza, in un atteggiamento pio e casto. Una vita buona, insomma!
La preghiera viene indicata al ver.3 come espressione privilegiata della relazione-comunione profonda tra Dio e l’umanità. Il ver.4 proclama con forza la volontà divina a che tutti siano salvi e possano entrare e crescere nella conoscenza della verità. E il ver.5 ricorda il cuore della verità: l’unico Dio e l’unico mediatore tra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù! Mi piace molto l’espressione “l’uomo Cristo Gesù”, che colloca radicalmente il Figlio di Dio nel cuore dell’umanità e nello stesso tempo esalta l’assolutezza della elezione divina. L’evento che esprime e attua pienamente la mediazione di Gesù è la sua Pasqua, dice il ver.6, e questo è un evento storico concreto, un avvenimento che si è compiuto, e non una “teorìa”.
Di tale evento-verità Paolo rivendica per sè di essere il proclamatore, mandato da Dio per questo, e destinato in modo privilegiato ai pagani, ai non ebrei, per la loro salvezza. Paolo è l’Apostolo dei Gentili!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
v.4 “Dio vuole che TUTTI gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità”. In questa impresa impossibile (Pietro nel vangelo di oggi chiede, sconcertato dal discorso sulla ricchezza, al Signore: “chi allora si potrà salvare?”) sembra che il nostro ruolo sia molto molto importante: v.1 “si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per TUTTI gli uomini”. La preghiera che nasce dalla nostra piccolezza e dalla nostra povertà, è efficace perchè c’è un uomo, uno tra i tanti, un uomo speciale, che ha dato sè stesso in riscatto per TUTTI, che fa da mediatore, sta in mezzo tra noi e Dio: Gesù. Invochiamolo, chiediamo a Lui, facciamo memoria della sua Pasqua nell’eucarestia!
Anch’io oggi ricevo questi versetti come speranza di bene per tutti; ringrazio perchè queste parole mi ricordano che la vita è profondamente legata a quella di ogni fratello. Nel quotidiano della storia come nel senso più profondo della medesima: il nostro cammino verso il Padre attraverso il Signore Gesù.