21 Desidero che anche voi sappiate come sto e ciò che faccio; di tutto vi informerà Tìchico, fratello carissimo e fedele ministro nel Signore. 22 Ve lo mando proprio allo scopo di farvi conoscere mie notizie e per confortare i vostri cuori. 23 Pace ai fratelli, e carità e fede da parte di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo. 24 La grazia sia con tutti quelli che amano il Signore nostro
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La traduzione molto libera del ver.21 impoverisce il nostro testo, perchè in certo modo perde il collegamento tra tutto quello che abbiamo ascoltato e queste parole di congedo che oggi il Signore ci regala perchè anche noi siamo più intimamente partecipi di tutto quello che abbiamo celebrato in queste settimane nella Parola di Dio della Lettera agli Efesini. Abbozzo quindi una versione più fedele al testo originale:”Perchè anche voi sappiate di me, che cosa faccio, tutto vi sarà reso noto da Tichico, carissimo fratello e fedele servo nel Signore”. Come già vedevamo nei vers.19-20 Paolo si coinvolge in quello che ha detto ai suoi fratelli e stabilisce in questo modo una linea di continuità tra il Vangelo del Signore e il suo farsi storia nella vita dei credenti. Sapere da Tichico quello che Paolo vive e fa sarà per i suoi fratelli di Efeso segno e conferma del suo insegnamento. E’ la stessa parola di Dio che, proclamata dall’Apostolo, si rende presente nella sua stessa vita, a conferma di quello che egli ha scritto loro. Al punto che al ver.22 può dire che quello che verranno a sapere di lui consolerà i loro cuori!
I vers.23-24 raccolgono insieme i termini più preziosi descritti lungo la lettera – pace, amore, fede, grazia, incorruttibilità – e ne fanno oggetto di augurio, ma anche di preghiera, e di consegna agli Efesini – e quindi a noi!! – da parte di Paolo e attraverso di lui, da parte di Dio. A proposito dell’ultima espressione resa in italiano “con amore incorruttibile”, io preferirei rendere alla lettera con “nell’incorruttibilità”, un termine che, in se stesso e nei termini ad esso collegati, si raccoglie intorno alla risurrezione e alla gloria del Signore Gesù. In tal senso, l’incorruttibilità non indica solo un atteggiamento morale, ma soprattutto la condizione in cui si colloca la vita cristiana:”nella luce della risurrezione di Gesù”, al di là del male e della morte. E’ la vita nuova che questa Lettera ci ha annunciato con tanta forza!
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“carità e fede da parte di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo” (v.23). L’iniziativa è di Dio, la carità sta all’inizio dell’azione gratuita di salvezza da parte di Dio, si incarna in Gesù e poi continua in noi. Definisce lo stile di vita del cristiano e della comunità. Anche la fede viene da Dio, è un dono di Dio. E’ Dio che fa tutto. Ci ama, ci salva, ci dà la fede, cioè l’accoglienza del suo dono di amore. E noi che facciamo? forse solo una cosa. Abbracciare la nostra vita. La nostra vita quotidiana, nei suoi aspetti più feriali, vissuta nella sottomissione reciproca, nell’aprirsi al dono che la presenza dell’altro ci fa, è una progressiva crescita nella consapevolezza di essere pienamente amati da Dio, cioè nell’accoglienza del dono della fede.
Mi ha colpito alla fine della lettera l’attenzione di Paolo alla condivisione della sua vita con i suoi amici, ‘per confortare i vostri cuori’. Tichico mi pare che vada ad Efeso apposta per curare questa relazione di affetto e di cammino condiviso nella fede. Può forse essere un suggerimento anche per noi.
L’ultimo versetto mi ha ricordato la fine della Regola in cui viene ricordato che tutti i precetti vengono riassunti dal fatto che ‘dobbiamo amarci’.
Dopo capitoli intensi di indicazioni la conclusione serena della grazia per tutti quelli che ‘amano il Signore nostro Gesù Cristo’. Amore che mi pare che come la pace, la carità e la fede siano ‘da parte di Dio Padre’.
I frutti di questa relazione d’amore con il Signore mi pare anche ci siano stati ben spiegati in tutta la lettera.
“Per confortare i vostri cuori”: mi fa pensare alla “consolazione” dello Spirito, di cui parliamo in questi giorni. Non una consolazione, un conforto verbale, ma che cerca di rimuovere gli ostacoli alla serenità, alla felicità degli altri. – Che magnifico augurio, quello finale:”La grazia sia con tutti quelli che amano il Signore nostro…”: un augurio, una preghiera, che nello stesso tempo ci definisce perfettamente: “quelli che amano…”. Speriamo sia così.
Il desiderio della “comunicazione” è prima di tutto di Dio che si è fatto conoscere al suo popolo in tanti modi , parlandogli, aiutandolo, punendolo… donando il suo Figlio primogenito, la Parola fatta carne. Attraverso Gesù abbiamo ricevuto lo Spirito Santo che non parla da sè ma dice tutto quello sente dal Padre e dal Figlio… e molto altro.
Questa carica comunicativa d’amore l’aveva Paolo e l’abbiamo anche noi! Abbiamo bisogno di molti Tichichi, fratelli carissimi, fedeli, discepoli e servitori!
A conclusione di questa bella lettera di Paolo, preghiamo perchè lo Spirito del Signore sia con noi,
e perchè quotidianamente sappiamo trasmettere piccolissime gocce di pace e carità, tratte dal grande mare di Amore con cui Gesù e il Padre ci amano.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è come ombra che ti copre,
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
Il Signore ti proteggerà da ogni male,
egli proteggerà la tua vita.
Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.
Salmo 120