22 In essa non vidi alcun tempio:
il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello
sono il suo tempio.
23 La città non ha bisogno della luce del sole,
né della luce della luna:
la gloria di Dio la illumina
e la sua lampada è l’Agnello.
24 Le nazioni cammineranno alla sua luce,
e i re della terra a lei porteranno il loro splendore.
25 Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno,
perché non vi sarà più notte.
26 E porteranno a lei la gloria e l’onore delle nazioni.
27 Non entrerà in essa nulla d’impuro,
né chi commette orrori o falsità,
ma solo quelli che sono scritti
nel libro della vita dell’Agnello.
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E’ sorprendente la rivelazione (ricordiamo sempre che questo è il significato della parola “apocalisse”) che il nostro brano ci offre: ogni realtà è “segno”, ma quando ciò che essa indica si fa presente, il segno scompare! Così dunque il tempio stesso: non c’è più, perché “il Signore Dio e l’Agnello sono il suo tempio”! L’evento di Gesù che è suprema rivelazione e presenza di Dio segna la fine del segno del tempio. Ricordiamo come Gesù stesso l’abbia preannunciato in Giovanni 2,18-22, quando allontanava dal tempio i venditori e le loro mercanzie non perché erano ladruncoli come si potrebbe arguire dai paralleli degli altri vangeli, ma appunto perché è finito il tempo della preparazione e della profezia.
Nella nuova creazione la luce stessa è la luce di Dio e dell’Agnello. E non solo per la Chiesa, ma anche per tutte le nazioni. Io non insisterei troppo a chiedermi se le nazioni sono solo le nazioni cristiane. E’ preferibile pensare che si tratti genericamente delle nazioni che, fede o non fede, saranno affascinate e convinte dalla luce del Vangelo di Gesù. Tutti noi conosciamo persone che pur non confessando la fede ne vivono elementi preziosi. Così i vers.24 e 26. E qui una precisazione meravigliosa: le porte sempre aperte! Sempre aperte “perché non vi sarà più notte” (ver.25), ma sempre sarà la luce di Dio. E anche questo noi lo conosciamo, quando la vita ci porta a passi e prove difficili, che ci è donato di vedere e verificare come ulteriori e straordinarie esperienze di luce. Della luce del Signore.
Anche per il ver.27 sono portato a pensare che sia troppo stretta l’identificazione tra “quelli che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello” e i cristiani effettivi e dichiarati. Penso a tanti miei carissimi amici “laici” che non commettono “orrori e falsità”, e che mi sembrano segretamente condotti dal Signore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.