12 Penso perciò di rammentarvi sempre queste cose, benché le sappiate e siate stabili nella verità che possedete. 13 Io credo giusto, finché vivo in questa tenda, di tenervi desti con le mie esortazioni, 14 sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come mi ha fatto intendere anche il Signore nostro Gesù Cristo. 15 E procurerò che anche dopo la mia partenza voi abbiate a ricordarvi di queste cose.
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COMMENTO
La Parola che oggi riceviamo dalla bontà del Signore è visitata profondamente dai termini e dai verbi che dicono il valore del ricordo: al ver. 12 “rammentarvi sempre queste cose”, al ver. 13 le “esortazioni”, che in realtà sono lo stesso termine “ricordo” e il ver. 15, dove l’apostolo ci invita a “a ricordarvi di queste cose”.
La “memoria” biblica non è una ripetizione o una nostalgia del passato, perché nella Bibbia la “memoria” è, al contrario, un rinnovamento e un arricchimento della storia. Così, il ricordare è condizione per tenersi aperti e accoglienti nella perenne novità della Parola di Dio. La memoria è fonte e condizione della incessante novità della Parola. Per questo, Pietro esorta i cristiani: “abbiate a ricordarvi di queste cose”.
La memoria è condizione della novità della storia della salvezza.
Pietro si affretta a consegnare tale “memoria”, perché presto il Signore gli chiederà di lasciare la “tenda” della vita terrena e per questo egli ci annuncia che ci aiuterà “a ricordarci di queste cose” (ver. 15).
Dio ti benedica e tu prega per noi. Francesco e Giovanni