5 Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, 6 alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, 7 alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità. 8 Questi doni, presenti in voi e fatti crescere, non vi lasceranno inoperosi e senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo. 9 Chi invece non li possiede è cieco, incapace di vedere e di ricordare che è stato purificato dai suoi antichi peccati. 10 Quindi, fratelli, cercate di rendere sempre più salda la vostra chiamata e la scelta che Dio ha fatto di voi. Se farete questo non cadrete mai. 11 Così infatti vi sarà ampiamente aperto l’ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo.
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COMMENTO
Più che essere noi che “aggiungiamo”, ci pare che siamo noi, ammirati, a scoprire e riconoscere il molteplice dono che il Signore ci ha fatto, i frutti di quella “fede” preziosa regalataci da Dio, della quale l’Apostolo ci ha parlato all’inizio della sua lettera. Non si tratta dunque di un nostro “possesso”, ma dell’umile e grato riconoscimento e scoperta dell’opera di salvezza compiuta in noi dal “Signore nostro e salvatore Gesù Cristo”. Sono dunque “doni, presenti in voi e fatti crescere”.
Il tutto ha come culmine il dono della carità.
Dio ti benedica e tu prega per noi. Giovanni e Francesco