25 Riguardo alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia. 26 Penso dunque che sia bene per l’uomo, a causa delle presenti difficoltà, rimanere così com’è. 27 Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. Sei libero da donna? Non andare a cercarla. 28 Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato. Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella loro vita, e io vorrei risparmiarvele.
1Corinzi 7,25-28

E’ molto bello lo spazio che la Parola del Signore regala e lascia all’esperienza che l’umanità fa di questa stessa Parola, consegnandola alla cultura e alla concreta vicenda di ogni tempo, di ogni etnìa … Da qui viene la possibilità e il dovere di confrontare le affermazioni dell’Apostolo con ogni “tempo” e con i segni che lo caratterizzano e lo accompagnano. Notiamo la “prudenza evangelica” di Paolo che sottolinea come egli parli tenendo conto delle “presenti difficoltà” del tempo nel quale lui vive e parla. Così deve essere la linea sapienziale della comunità cristiana in ogni luogo e tempo della storia dell’umanità. Forte sarebbe la tentazione di mostrare come corriamo il rischio di trasformare questa meravigliosa sapienza nella rigidità di norme fuori dal tempo e dallo spazio.
Il nostro testo, curiosamente, offre una riflessione interessante sulle nostre attuali difficoltà della vita matrimoniale. Certo, siamo sorpresi davanti all’ipotesi di questa “sospensione” del matrimonio. Ma soprattutto dobbiamo ammirare la sapienza cristiana che coraggiosamente guarda alle difficoltà e alle speranze, e quindi alle opportunità, che la Parola offre ad ogni situazione dell’avventura umana. Certo, si resta sorpresi davanti all’ipotesi che si debba tenere in ogni modo conto delle “tribolazioni” che il matrimonio porta con sé anche nel nostro tempo. Non è certo una propaganda del “single”, ma è in ogni modo la proposta di considerare con umile sapienza i problemi e le difficoltà che possono sorgere nell’impatto tra la Parola del Signore e le fatiche della storia umana.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
“Riguardo alle vergini”: le note ci avvertono che si tratta qui di giovani non sposati, uomini o donne che siano. Paolo suggerisce di “rimanere come si è”, senza cercare di sposarsi o di liberarsi dal vincolo già contratto. Il matrimonio, come pure la famiglia, il lavoro, ecc. sono tutto per noi, costituiscono la nostra bella vita; ma ormai la priorità appartiene alla vita divina di cui siamo stati resi partecipi, la vita nuova in Cristo; tutto il resto diventa, in un certo senso, secondario. – Quanto alle “presenti difficoltà” e alle “tribolazioni” di cui si parla, sappiamo che esse sono connesse con la esistenza del credente e con il tempo finale che stiamo già vivendo. E tutti noi, credo, ne sappiamo qualcosa di queste difficoltà e fatiche che “condiscono” il nostro cammino terreno.