1 Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
2 Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono.
3 Un fuoco cammina davanti a lui
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
4 Le sue folgori rischiarano
5 I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
6 Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
7 Si vergognino tutti gli adoratori di statue
e chi si vanta del nulla degli idoli.
A lui si prostrino tutti gli dèi!
8 Ascolti Sion e ne gioisca,
esultino i villaggi di Giuda
a causa dei tuoi giudizi, Signore.
9 Perché tu, Signore,
sei l’Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi.
10 Odiate il male, voi che amate il Signore:
egli custodisce la vita dei suoi fedeli,
li libererà dalle mani dei malvagi.
11 Una luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
12 Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo.
I salmi che stanno illuminando e accompagnando questi giorni hanno ben presente quale sia il grande nemico, il nemico più temibile della nostra fede: l’idolo! Anche nel Salmo 96 viene fortemente segnalato al ver.7. Il pericolo incombente, la tentazione che accompagna tutta la vita del credente, è appunto la seduzione e l’obbrobrio di adorare ciò che non deve essere adorato. E, notate bene, questo non è dovuto ad una concezione moralistica della creazione e della storia. Non si tratta di una battaglia contro le persone e le cose. Anzi, tutto è portatore di luci positive. Ma tutto si sconvolge e si degrada quando diventa oggetto di adorazione e fonte di “religiosità”. La nostra fede quindi è fondamentalmente molto “laica”! Molto preoccupata di vegliare e di evidenziare il “limite” di tutto, rispetto a Colui che solo deve essere adorato. E’ proprio per questo che Dio non può essere né nominato né raffigurato, perché anche un nome o una figura possono diventare idolo di adorazione.
Questo non degrada né umilia la creazione e la storia! Al contrario, liberando dall’idolatria, la fede fa di ogni creatura e di ogni evento un’occasione preziosa di rivelazione di Dio. Lo stesso mirabile inizio del nostro Salmo ne è conferma luminosa. Ascoltiamo: “Il Signore regna. Esulti la terra, gioiscano le isole tutte” (ver.1). Niente è Dio, ma tutto lo esprime, lo confessa, lo canta, lo esalta. Perché “i monti fondono come cera davanti al Signore” (ver.5)? Perché nessun “monte” è sacro! Nessuna realtà si può imporre come divina, e quindi anche i monti “fondono come cera davanti al Signore”. Peraltro, “annunciano i cieli la sua giustizia”: purificate da ogni idolatria, sia la creazione sia la storia annunciano, testimoniano e servono il mistero di Dio.
Si potrebbe quindi interpretare tutto questo con il comandamento del ver.10: “Odiate il male, voi che amate il Signore”. Questo male deve essere odiato proprio per poter amare anche chi lo commette. E possiamo cogliere una profezia messianica nel ver.11: “Una luce è spuntata per il giusto, una gioia per i retti di cuore”. Finalmente si celebrano le grandi nozze tra Dio e l’umanità, e, per essa, con tutta la creazione e tutta la storia. Le quali finalmente non sono più schiave dell’antico peccato delle origini per il quale l’uomo tenta di autodivinizzarsi in competizione con Dio. Ma è Dio stesso che in Gesù santifica l’umanità e attraverso Lui, tutta la creazione e tutta la storia, con il supremo dono dell’Amore.
Dio ti benedica. E tu benedicimi. Tuo. Giovanni.
E’ un salmo splendente di gioia dal primo all’ultimo versetto: “…Esulti la terra, gioiscano le isole tutte!” Queste isole indicavano il mondo occidentale (mediterraneo); quindi siamo noi quei popoli, quelle persone invitate alla esultanza. Immaginate poi dopo Gesù e il suo Vangelo: dovremmo sprizzare felicità da tutti i pori. – Nei versetti conclusivi siamo coinvolti ulteriormente: “voi che amate il Signore” (v.10). Che privilegio essere definiti così, anche se sappiamo come sia modesto, malfermo il nostro amore. Ci viene garantito che “Egli custodisce, protegge la vita dei suoi fedeli”: è così che Egli regna, custodendo e proteggendo gli amati figli. E c’è anche la “bella notizia” finale: “una luce è seminata per il giusto”(TOB): come non pensare qui al Signore Gesù?