14 Ti scrivo tutto questo, nella speranza di venire presto da te; 15 ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. 16 Dobbiamo confessare che grande è il mistero della pietà:
Egli si manifestò nella carne,
fu giustificato nello Spirito,
apparve agli angeli,
fu annunziato ai pagani,
fu creduto nel mondo,
fu assunto nella gloria.
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“Ti scrivo..” dice il ver.14. Cogliamo l’occasione per sottolineare aspetti e potenze sempre nuovi della Scrittura. Qui mi sembra ci offra due elementi. Il primo è l’annuncio di un evento:” nella speranza di venire da te…”, quindi l’annuncio di un evento di comunione. La Scrittura è la grande via lungo la quale il Signore stesso “viene” a noi; ma è anche la via più potente per incontrarci tra noi. Nessuna parola più della Scrittura contiene ed esprime quello che di profondo e di vero possiamo comunicarci. Il secondo elemento, con quel “..se dovessi tardare…” ci ricorda il miracolo della perfetta attualità e concretezza dell’evento; cioè la Scrittura è capace di essere sempre la piena attualità dell’avvenimento che annuncia e la sua perfetta realizzazione. Quindi, se anche Paolo non verrà subito come desidera, egli attraverso questa lettera sarà assolutamente presente accanto a suo figlio Timoteo.
Ed ora, al ver.16, ecco l’oggetto privilegiato della Parola: il Cristo Signore. Come comportarsi nella Chiesa, si chiedeva al ver.15, in questa casa di Dio che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità? Essa è il luogo e il tempo nel quale e dal quale viene confessato il grande “mistero della pietà”. Quello che era il “mistero della fede” al ver.9, diventa qui il “mistero della pietà”, della “pietas”, cioè della relazione reale e viva tra Dio e l’umanità. Quindi la Chiesa è il luogo dove si vive e si proclama il mistero della fede, che viene testimoniato e comunicato come mistero della pietà. E quindi, ogni luogo e ogni cuore dove si viva anche come primissima scintilla il mistero della fede che si fa mistero della pietà, là dove si accende l’avvenimento del mistero divino, sia pure in termini quasi solo accennati, là è la Chiesa!
E l’annuncio si condensa tutto nella persona e nel mistero di Gesù. Gesù è la manifestazione, nella sua Carne, del Figlio di Dio, di Dio stesso:”si manifestò nella carne”. Gesù viene pienamente illuminato, pienamente “descritto” dallo Spirito Santo:”fu giustificato nello Spirito”. “Apparve agli angeli”, cioè il Figlio di Dio fatto uomo è stato donato anche alle schiere celesti, che alle donne di Pasqua hanno portato l’annuncio del Risorto, così come Gabriele aveva portato l’annuncio a Maria. La Chiesa “è” l’annuncio del Cristo ai pagani; il che non è un “accidens”, ma la sua vita, il motivo della sua esistenza:”fu annunciato ai pagani”. E, malgrado tutto, viene creduto “nel” mondo, non “dal” mondo, ma nel mondo, e da molti:”fu creduto nel mondo”. La sua Ascensione al cielo è la certezza per questa povera umanità che Dio l’ha visitata, non l’ha abbandonata, e ha preparato per essa la dimora della gloria, insieme al Cristo Signore:”fu assunto nella gloria”.
La chiesa del Dio vivente: già nel v.5 avevamo trovato l’espressione
“la chiesa di Dio”. Qui Paolo specifica: “la chiesa del Dio vivente”, forse per sottolineare che, come Dio è vivo, così la chiesa, l’assemblea dei credenti, è viva perchè partecipa alla vita di Dio attraverso il dono della fede. E ognuno a partire dallo stesso
Timoteo viene istruito perchè sappia come comportarsi in mezzo a
questa assemblea, di cui, per grazia di Dio, è parte.
Grande è il mistero della pietà: la formula è strana, forse vuole
sottolineare che non si tratta della pietà, della devozione naturale che gli uomini hanno per la divinità, ma della pietà che affonda le sue radici nel mistero pasquale. Pietro in Atti 3 dice: ” Uomini di Israele perchè vi meravigliate di questo e continuate a fissarci come per nostro potere e nostra pietà avessimo fatto camminare quest’uomo? Il Dio di Abramo….ha glorificato il suo servo Gesù…