4,1 Lo Spirito dichiara apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti menzogneri e a dottrine diaboliche, 2 sedotti dall’ipocrisia di impostori, già bollati a fuoco nella loro coscienza. 3 Costoro vieteranno il matrimonio, imporranno di astenersi da alcuni cibi che Dio ha creato per essere mangiati con rendimento di grazie dai fedeli e da quanti conoscono la verità. 4 Infatti tutto ciò che è stato creato da Dio è buono e nulla è da scartarsi, quando lo si prende con rendimento di grazie, 5 perché esso viene santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera.

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Non credo si possa individuare con certezza esclusiva l’evento nel quale si compie la rivelazione dello Spirito citata al ver.1 del nostro testo. L’esperienza mi dice che la via più consueta è semplicemente quella dell’ascolto orante della Parola di Dio nella storia che stiamo vivendo. A questo proposito torno a sottolineare la perfetta attualità della parola di Dio in ogni tempo e in ogni luogo in cui venga ricevuta con fede. Anzi, mi sembra che non si debba aver paura di accogliere in spirito di umile accoglienza quello che la Parola dice a noi, sia di noi che della Chiesa, che del tempo in cui viviamo….senza liquidare tutto con l’affermazione che questa o quell’altra cosa si riferiscono solo a particolari situazioni di quel tempo, o di quei luoghi, o di quella congiuntura culturale… Quanto agli “ultimi tempi”, mi sembra che noi cristiani dobbiamo pensarli come i tempi nei quali viviamo e nei quali in ogni modo si troverà a vivere la comunità cristiana.
Paolo dice che alcuni cristiani “si allontaneranno dalla fede”. A deviarli saranno “spiriti menzogneri e dottrine diaboliche”. I colpevoli saranno degli impostori ipocriti, consapevoli in coscienza di proporre menzogne; così il ver.2. Mi sembra molto interessante che, mentre forse ci aspetteremmo deviazioni verso atteggiamenti lassisti, Paolo parla di rigorismi, di divieti e astensioni che attentano alla libertà meravigliosa che Dio ha donato nel suo Figlio Gesù Cristo. Tra essi il divieto del matrimonio: la comunità credente ha sempre incontrato questi pericoli nella sua storia, ogni qual volta si è “dimenticata” del necessario rapporto forte e perseverante con la Parola di Dio, lasciandosi sedurre da teologie deviate e da devozioni estranee al volto semplice e profondo della fede di Gesù.
In particolare, la questione dei cibi, e di cibi proibiti, è occasione per l’Apostolo di ricordare la bontà di tutta la creazione, proprio in quanto è tutta opera di Dio. Per questo motivo la possibilità e la bontà dell’assunzione di ogni cibo si lega non tanto alla loro particolare “qualità”, ma al riconoscimento che tutto viene da Dio e che di tutto bisogna ringraziare Lui. Il ver.5 splendidamente afferma che ogni cibo viene quindi “santificato dalla Parola di Dio e dalla preghiera”.
Ogni creatura di Dio è buona e nulla è da scartarsi…Non solo le
nozze e il cibo; davvero tutto.
Giacomo 1,17: “Di sua volontà egli ci ha generati con una parola di
verità, perchè noi fossimo una primizia delle sue creature”
Mc 7,36: “Ha fatto bene tutte le cose…”
Si può forse unire il testo di oggi a quello di ieri e considerare
che gli spiriti menzogneri e le dottrine diaboliche sostengono una
pietà propria dell’uomo che si esprime nel divieto delle nozze e dei cibi. Invece Paolo evidenzia la potenza del rendimento di grazie e la grande opportunità data all’uomo che rende grazie di partecipare
all’opera santificatrice di tutto il creato.
La nostra regola ci ricorda che nell’Eucarestia del Cristo c’è tutto; tutta la creazione, tutto l’uomo, tutta la storia…
Il v.4 indica da dove proviene questa grande opportunità dell’uomo:dal ricevere tutto rendendo grazie, così come ci viene proposto dal cantico di Daniele e dal cantico delle creature di San Francesco.